Indagato dalla Procura di Roma per finanziamento illecito l'ex Ministro imperiese Claudio Scajola
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Imperia 1 settembre 2011 - L’avviso di garanzia, emesso dalla Procura di Roma, parla di finanziamento illecito ad un parlamentare. A più di tre mesi dalle sue dimissioni da Ministro delle Attività Produttive, comunicate dallo stesso nel corso di una sofferta conferenza stampa lo scorso 4 Maggio, l’onorevole Claudio Scajola, il nume tutelare di tutto l’estremo [MORE] Ponente ligure, è stato formalmente iscritto nel Registro degli indagati presso il Tribunale della Capitale. A Roma le carte erano state trasmesse dai giudici di Perugia che indagano sulle ben note vicende legate agli appalti dell’ultimo G8 che si è tenuto in Italia ed il cui teatro avrebbe dovuto essere l’incantevole arcipelago della Maddalena se non fosse stata colpita dal terremoto la storica città dell’Aquila dove poi fu dirottato il periodico incontro tra i paesi della Terra maggiormente industrializzati. Come si ricorderà, durante lo svolgimento delle indagini a carico dell’ex Direttore del Ministero dei Lavori Pubblici Angelo Balducci e dell’ex Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso gli inquirenti vennero a sapere che nell’ormai lontano 2004 l’imprenditore Diego Anemone, per il tramite dell’architetto Angelo Zampolini, pagò un milione e centomila Euro, duecentomila Euro in contanti gli altri soldi in assegni circolari, per un appartamento nella cosiddetta palazzina dei Vip in Via del Fagutale a Roma, a due passi dal Colosseo. In quella palazzina andò a vivere il Ministro berlusconiano Claudio Scajola. Suo vicino di casa era il celebre attore Roul Bova. Scajola pagò invece direttamente alle sorelle Beatrice e Barbara Papa, proprietarie dell’immobile, la modica cifra, per la zona in cui si trova la casa, di seicentomila Euro a titolo di compenso della compravendita. Scajola dal giorno in cui la vicenda venne alla luce spergiurò, e continua a farlo tuttora, di essere all’oscuro del pagamento eseguito a suo favore dall’architetto Zampolini. I magistrati inquirenti la pensano diversamente e dunque lo hanno iscritto nel registro degli indagati insieme allo stesso professionista. Il Ministro, che ora si trova nell’isola greca di Creta in vacanza, dovrebbe essere ascoltato dai magistrati il prossimo 21 Settembre ma nelle prossime ore i suoi legali dovrebbero depositare presso i giudici inquirenti una memoria scritta al fine di far slittare l’interrogatorio. L’attività investigativa comunque procede a tappe forzate e giovedì prossimo dovrebbero essere già interrogati l’architetto Zampolini e le sorelle Papa che vendettero l’appartamento al politico ligure. Ad Imperia, città capoluogo dell’estremo Ponente ligure, dove peraltro Scajola è già indagato per le oscure vicende del costruendo porto turistico quasi nessuno crede alla fondatezza delle accuse mosse al loro mentore dai magistrati laziali. Non il Presidente della Provincia Sappa, scaiolano doc, e neanche gli attuali Primi cittadini di Imperia e Sanremo, Strescino e Zoccarato, tutti del Popolo delle Libertà. Su tutta la vicenda grava però l’ombra della prescrizione settennale, essendosi verificati i fatti nel 2004, anche se i giudici romani ritengono che il finanziamento illecito si sia protratto sino al 2007 perché sino a quell’anno l’impresa del costruttore Anemone svolse nella casa importanti lavori di ristrutturazione completamente gratuiti a favore dello stesso Scajola. Oggi si sussurra che Filippo Penati, del Pd, già Sindaco di Sesto San Giovanni e Presidente della Provincia di Milano, accusato dai giudici di Monza di corruzione, sia intenzionato a rinunciare ad eventuali prescrizioni e desideri farsi processare. Farà parimenti l’ex Ministro Scajola?
Sergio Bagnoli