Indagata Silvana Fucito, simbolo dell'antiracket a Napoli. In manette il marito
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NAPOLI, 30 APRILE 2014- Un fulmine al ciel sereno nel mondo delle associazioni antiracket partenopee. Questo pomeriggio nel mirino delle indagini della polizia sono finiti Gennaro Petrucci e Silvana Fucito, imprenditori noti come simboli della lotta alla camorra e al racket negli anni 2000. In manette è finito il marito della Fucito, il quale è stato arrestato per dichiarazione fraudolenta, associazione a delinquere e simulazione di reato, mentre la donna è stata denunciata per i stessi reati commessi dal marito. Al centro delle indagini ci sono le attività delle aziende G.S.P. General Sell Pant Srl, di proprietà della donna, mentre il marito è indagato per la Color Paint Srl per aver dichiarato falso in bilancio ed annotando fatture di comodo. Secondo il procuratore della Repubblica che si è occupato di verificare le dichiarazioni fiscali delle due aziende, i due imprenditori firmavano fatture per operazioni commerciali del tutto inesistenti e sarebbero stati aiutati da un noto commercialista del luogo.
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La famiglia Fucito per anni si battuta contro il pizzo, diventando il simbolo di una lotta alla camorra ed alla mafia, ispirando numerosi altri commercianti nei primi anni 2000. Infatti la donna, nel 2002 ha fondato la prima associazione antiracket contro il pizzo a Napoli, dopo aver subito numerose intimidazioni da parte dei clan del quartiere di San Giovanni a Teduccio. Il suo negozio di vernici fu dato alle fiamme e la donna oltre a denunciare fondo l'associazione “San Giovanni a Teduccio per la legalità”. Nel 2008 la sua storia divenne un film e il Times la inserì tra i personaggi più coraggiosi del mondo, insieme ad altri 37 europei.
Dopo l'arresto del marito, Silvana Fucito si è dimessa dall'incarico di presidente dell'associazione.
Le indagini sono ancora in corso.
Nicoletta de Vita