Estero

Incontro Ue-Turchia su questione migranti: molte le preoccupazioni e gli evidenti ostacoli

BRUXELLES, 18 MARZO 2016 - L’Unione europea hanno definito ieri, non senza ostacoli, una posizione comune sui termini generali del negoziato con la Turchia per bloccare il flusso di migranti e rifugiati verso l'Europa.[MORE]

Il negoziato con la Mezzaluna è stato affidato dai 28 al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che in queste ore sta trattando col premier turco Ahmet Davutoglu. Ma già ieri, al termine della prima giornata del summit, la cancelliera tedesca Angela Merkel prevedeva che le trattative fossero "tutto tranne che facili". Anche il presidente francese Francois Hollande sostiene che "c'è ancora molta strada da fare e non è possibile garantire una conclusione felice". Stamani, poco prima delle 9, il premier turco Ahmet Davutoglu e i responsabili europei si sono nuovamente riuniti. Al suo arrivo, il premier turco ha affermato che “tutti questi eventi – riferendosi ai non facili negoziati - dimostrano che le relazioni Ue-Turchia e l'adesione della Turchia all'Ue sono importanti non solo per i rapporti tra Ue e Turchia ma per tutte le questioni internazionali". Poi ha aggiunto: "oggi continueremo le consultazioni e sono sicuro che raggiungeremo i nostri obiettivi di aiutare i rifugiati e di rafforzare le relazioni Ue-Turchia".

Oggi il programma prevede un incontro con il presidente Ue Donald Tusk, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e il premier olandese Mark Rutte poiché l’Olanda detiene la presidenza semestrale dell'Ue. "Per noi aiutare i rifugiati non è una questione di mercanteggiamento ma di valori, di valori umanitari ed europei". E a riprova di ciò Davutoglu ha poi ricordato che il suo Paese ha già "accolto 2,7 milioni di rifugiati senza assistenza significativa di nessuno". Ankara non sembra però soddisfatta del pur cospicuo impegno dei 28, e chiede maggiori impegni sui tre miliardi aggiuntivi e sull'apertura dei capitoli riguardanti l'adesione all'Unione osteggiata da Cipro. Altro ostacolo per raggiungere un’intesa con la Turchia è costituito dalla trattativa sulle modifiche normative chieste per garantire alle altre nazionalità di richiedenti asilo la stessa protezione che già offre ai siriani, nodo da sciogliere per poter attuare il rimpatrio di tutti i migranti e richiedenti asilo giunti in Grecia. A Bruxelles la partita si fa davvero complessa, i 28 esprimono diverse preoccupazioni ma l'atteggiamento resta propositivo perché i capi di stato e di governo reputano l'accordo con Ankara imprescindibile per ridurre i flussi verso l'Europa.

A contare molto è il ferreo veto di Nicosia all'apertura di nuovi capitoli per l'adesione della Turchia all'Unione, fino a quando Ankara non riconoscerà i passaporti ciprioti e non permetterà a navi e aerei del Paese Ue di usare i suoi porti ed aeroporti. I negoziati per risolvere la cruciale questione cipriota sono arrivati a buon punto, ma si teme che in questo groviglio di interessi e partite la trattativa possa uscirne compromessa. La versione aggiornata della dichiarazione Ue-Turchia circolata non prevede l'apertura di capitoli negoziali, ma solo un lavoro preparatorio, che non "pregiudica" le future mosse dei Paesi Ue. Ma nella bozza di dichiarazione resta, almeno per ora, la liberalizzazione dei visti entro fine Giugno, questione a cui tiene particolarmente il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

 

Luna Isabella

(foto da infooggi)