Cronaca

Incontri e telefonate, Cesa e imprenditori cosche

Incontri e telefonate, Cesa e imprenditori cosche'Importante una cosa che ti crea in Albania, là non è come qua'
CATANZARO, 21 GEN - "Un incarico politico a livello di europarlamento dove una volta che tu lo prendi non te lo cacciano più..." da chiedere all'allora europarlamentare dell'Udc Lorenzo Cesa per sistemare il figlio. Puntavano in alto, anche su questioni minime, i componenti del gruppo che avrebbe ruotato intorno all'allora segretario regionale dell'Udc calabrese Franco Talarico. Ma non era questo il loro obiettivo. Tommaso Brutto - autore della frase intercettata dagli investigatori della Dia rivolta a Talarico - ex consigliere comunale, e lo stesso politico calabrese puntavano a mettere in contatto l'imprenditore Antonio Gallo, alias "il principino", con Cesa per ottenere vantaggi economici dalle eventuali entrature che il politico nazionale avrebbe potuto garantire.

Ed uno degli affari sui quali puntare, per i pm della Dda catanzarese, era aprire canali importanti in Albania per vendere i prodotti commercializzati da Gallo a enti pubblici stranieri, ospedali, cliniche facendo leva proprio sulla carica di europarlamentare di Cesa. "Questo è pure importante eh… una cosa è che ti crea un contatto Cesa in Albania… che là non è come qua, un ministro in Albania gli molli...". Al che Talarico replica secco: "corruzione totale… mercato libero… si ma loro hanno una commessa, quanto viene 100.000 …. to' questi sono tuoi… è proprio legale".

E l'obiettivo dei due va a buon fine, perché il contatto con Cesa viene stabilito e si concretizza con un pranzo in un ristorante romano il 7 luglio 2017 documentato dalla Dia. "Una volta che noi gli facciamo il contatto ad Antonio, Antonio sa come azziccarsi" dice Brutto riferendosi a Gallo. L'imprenditore viene anche elogiato dallo stesso Brutto e da Talarico perché "lui" (Cesa per gli investigatori) gli avrebbe presentato un amico consulente di vari enti Enac, Eni, Telecom, Anas per seguirsi tutto il gruppo. Del contatto avuto con Cesa ne parlano poi, in una riunione a casa di Tommaso Brutto del 9 luglio 2017, lo stesso Brutto, il figlio Saverio, Gallo e Ercole D'Alessandro, un ex finanziere infedele che all'epoca, in servizio al Goa di Catanzaro, "soffiava" alle cosche.

"Io l'altro giorno quando sono andato a Roma - dice, intercettato, D'Alessandro - mi sono incontrato anche con Pier Ferdinando Casini (estraneo all'inchiesta, ndr) che questo amico mio che stiamo andando giorno 12, praticamente è il braccio destro suo per quanto riguarda l'estero… e mi ha detto Casini che io, qualsiasi cosa avete bisogno, in Albania io… capito?". Talarico, secondo l'accusa, spende poi il suo intervento su Cesa per ottenere da Gallo il sostegno alle politiche del 2018 dove Talarico si candidava nel collegio di Reggio Calabria. Per i pm, dunque, "si è venuto a creare, in estrema sintesi un connubio diabolico tra soggetti appartenenti a diverse estrazioni: uomini politici, imprenditori, esponenti delle forze di polizia" allo scopo di "trovare un mutuo sostegno, ciascuno sfruttando le proprie capacità relazionali per un unico obiettivo: fare affari attraverso attività illecite". (Ansa)