Cronaca

Inchiesta Ultrà Milano: risolto Cold Case del 1992 con nuovi arresti

Inchiesta sugli Ultrà di Milano: Cold Case del 1992 Risolto grazie alle Intercettazioni


L'inchiesta che ha decapitato i vertici degli ultrà di Inter e Milan ha portato alla risoluzione di un omicidio del 1992 rimasto irrisolto fino a oggi. Si tratta dell'assassinio di Fausto Borgioli, conosciuto come "Fabrizio", ex luogotenente del noto criminale Francis Turatello, figura di spicco della criminalità organizzata milanese negli anni '70, insieme a nomi famosi come Renato Vallanzasca e Angelo Epaminonda.


Oggi, la Guardia di Finanza ha notificato un'ulteriore misura cautelare in carcere a Giuseppe Caminiti, già detenuto dall'inizio di questa settimana nell'ambito dell'operazione "Doppia Curva", un'indagine che ha smantellato i capi della tifoseria organizzata nerazzurra e rossonera. Caminiti, indicato come “diretta emanazione della 'ndrangheta”, era coinvolto in affari illeciti con Andrea Beretta, leader degli ultrà interisti, gestendo tra l'altro parcheggi abusivi nei pressi dello stadio San Siro.


Le prove che hanno incastrato Caminiti sono emerse grazie ad alcune intercettazioni registrate nel luglio 2020, che hanno svelato il suo coinvolgimento nel delitto di Borgioli, rimasto senza colpevoli per oltre vent'anni.


Un passo cruciale per l'operazione "Doppia Curva"


L'arresto di Giuseppe Caminiti segna una tappa fondamentale in questa operazione che, oltre a colpire il mondo del tifo organizzato milanese, ha permesso alla giustizia di fare luce su un cold case che per decenni aveva lasciato la famiglia della vittima senza risposte. La connessione tra la criminalità organizzata e le tifoserie calcistiche è stata confermata dalle numerose intercettazioni, che hanno anche evidenziato come gli ultrà siano stati sfruttati per la gestione di attività illegali.


Le radici criminali degli ultrà milanesi


Fausto Borgioli, al momento della sua morte, era strettamente legato a Francis Turatello, uno dei più potenti boss della mala milanese. Turatello, noto per i suoi rapporti con la mafia siciliana e la 'ndrangheta calabrese, era anche un protagonista della Milano criminale assieme a Vallanzasca, criminale della banda della Comasina, ed Epaminonda, detto “il Tebano”, affiliato alla malavita siciliana.


L'operazione "Doppia Curva", che ha fatto tremare i vertici degli ultrà di Inter e Milan, ha quindi portato a galla anche dinamiche profonde e intricate tra criminalità organizzata e mondo del tifo, dimostrando come l'intreccio tra mafia e ultras sia ancora oggi una realtà inquietante. L'arresto di Caminiti rappresenta non solo la chiusura di un capitolo di sangue della storia milanese, ma anche un monito per le istituzioni nel combattere la commistione tra calcio e illegalità.