Cronaca
Inchiesta sui film comprati dalla Rai
ROMA, 11 NOVEMBRE 2011 - Mentre il "grande regno" di Berlusconi sembra avviarsi ad una fine, ecco emergere altri scandali a livello nazionale. La Rai avrebbe adottato la tecnica di acquistare film a prezzi maggiorati per evadere le imposte. Erano le società di mediazione a gonfiare i costi emettendo fatture false. E adesso si deve accertare in base a quali criteri i dirigenti dell'Azienda di Stato abbiano autorizzato i pagamenti.[MORE]
L'inchiesta, avviata dalla Procura di Roma, mira a verificare la regolarità delle procedure seguite dal 2003 in poi. Due giorni fa gli investigatori della Guardia di finanza sono entrati negli uffici della Rai e hanno acquisito tutti i contratti stipulati in questi ultimi otto anni: si tratta di affari da decine di milioni di euro e i reati ipotizzabili vanno dall'evasione fiscale alla truffa, al falso in atto pubblico. A questo punto però, si cercano collegamenti. Infatti i pubblici ministeri titolari del fascicolo sono gli stessi che si sono occupati dell'indagine sui diritti tv pagati da Mediatrade, società del gruppo Mediaset, chiusa la scorsa estate con dodici indagati tra i quali figurano il presidente Silvio Berlusconi e suo figlio Pier Silvio.
In questo secondo caso si è scoperto che i manager selezionavano i film da acquistare e ottenevano un compenso a titolo personale per la consulenza. In realtà si è scoperto che per il negoziato venivano utilizzate società offshore e gli acquisti prevedevano il frazionamento del periodo di licenza, con contratti multipli e certamente maggiorati rispetto ai costi originariamente previsti dalle stesse majors. A gestire gli aquisti, il Gruppo di Agrama, gestito dalla Harmony Gold Usa, che controlla la Wiltshire Trading, la Melchers Limited e la Meadoview Overseas, ma «Frank» può contare su filiali sparse tra Hong Kong, la Svizzera e l'Irlanda.
L'analisi dei contratti acquisiti alla Rai servirà a verificare quali costi siano stati iscritti a bilancio, ma soprattutto a stabilire che fine abbia fatto il denaro ottenuto grazie alle sovrafatturazioni. E dunque eventuali responsabilità di chi si occupava degli acquisiti e di chi autorizzava i pagamenti. Per questo, dopo aver esaminato la documentazione contabile, è possibile che si decida di chiedere chiarimenti ai direttori generali che si sono succeduti in questi anni: Flavio Cattaneo, Alfredo Meocci, Claudio Cappon e Mauro Masi. Per conto di Mediatrade Agrama è accusato di aver emesso fatture false per 200 milioni di euro soltanto per gli anni 2003 e 2004. I costi sostenuti dalla Rai dovrebbero essere inferiori, ma soltanto l'esame comparato dei contratti e dei costi iscritti a bilancio potrà consentire di verificare a quanto ammonti la differenza e soprattutto che fine abbia fatto.
Caterina Gatti