Cronaca

Inchiesta Maroni, i pm: «Numerose telefonate di pressione del suo collaboratore»

BUSTO ARSIZIO (VARESE), 16 LUGLIO 2014 - Iniziano ad emergere altri elementi sull’inchiesta aperta dalla procura di Busto Arsizio che vede tra gli indagati il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e il capo della sua segreteria, Giacomo Ciriello, con l’accusa di induzione indebita.

Tra le presunte prove in mano alla procura ci sarebbero numerose telefonate eseguite sotto mandato del governatore lombardo dal suo braccio destro Ciriello. Quest’ultimo, eseguendo per l’appunto quanto richiesto da Maroni, avrebbe contatto più volte i funzionari di Expo 2015 e di Eupolis al fine di far assumere Maria Grazia Paturzo e Mara Carluccio, entrambe ex collaboratrici del presidente della Regione Lombardia quando era ministro degli Interni.

Gli investigatori, coordinati dal procuratore Eugenio Fusco e dal pm Pasquale Addesso, si stanno al momento concentrando sul reale ruolo delle due donne, ovvero se queste svolgevano effettivamente le prestazioni previste nei loro rispettivi contratti. D’altronde, è emerso come sia il contratto con Expo assegnato alla Paturzo sia quello della Carluccio con Eupolis, siano stati sottoscritti attorno al 21 novembre 2013 per la durata di due anni.

Dopo le perquisizioni effettuate per due giorni tra Roma e Milano, adesso la procura sta procedendo alla convocazione di indagati e testimoni. Tra i primi ad essere stato ascoltato come persona informata dei fatti compare il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala. L’indagato Giacomo Ciriello ha deciso invece non rispondere alla domande rivoltegli dai pm di Busto Arsizio non presentandosi in Procura. Per questo pomeriggio è stata convocata Maria Grazia Paturzo.

Intanto, il legale del governatore Maroni, l’avvocato Domenico Aiello, ha depositato un’istanza per il trasferimento degli atti dell’indagine da Busto Arsizio per incompetenza territoriale. Lo stesso Maroni si è detto «assolutamente sereno e allo stesso tempo molto sorpreso. Per quanto a mia conoscenza – ha affermato – è tutto assolutamente regolare, trasparente e legittimo». «Ho ricevuto stamattina – si continua a leggere nella nota diffusa oggi dalla Regione Lombardia – un avviso di garanzia da parte del dottor Fusco e della Procura della Repubblica di Busto Arsizio».[MORE]

Il presidente Maroni entrando nel merito della questione riguardante i contratti delle due collaboratrici ha anche affermato: «Si tratta di due contratti a termine per persone che svolgono, con mansioni diverse, attività quotidiana di supporto della Regione Lombardia della sede di Roma. La loro attività è finalizzata alla ottimizzazione e alla efficienza della macchina organizzativa in vista dell’evento Expo. In particolare – ha continuato – una figura professionale ha un preciso scopo di raccordo tra la Regione Lombardia e la società Expo, mentre l’altra, di provata esperienza professionale, ha un ruolo di consulenza delle diverse tematiche organizzative legate a Expo». «Sono – ha ribadito a conclusione della nota Maroni – sereno e fiducioso che le cose verranno al più presto chiarite».

(Immagine da italia-news.it)

Giovanni Maria Elia