Cronaca
Inchiesta Expo, Beppe Sala prosciolto: "il fatto non sussiste"
MILANO - 29 MARZO “Il fatto non sussiste”, così il gup Giovanna Camapanile proscioglie Il sindaco di Milano Giuseppe Sala dall’accusa di abuso di ufficio.
Finito sotto inchiesta nel ruolo di amministratore delegato di Expo 2015, l’indagine riguardava l’affidamento diretto, senza effettuare la gara europea, alla Mantovani spa la fornitura di seimila alberi per il sito di Rho-Pero, alle porte del capoluogo lombardo.
La violazione del codice degli appalti, sosteneva l’accusa, avrebbe permesso al gruppo di costruzioni vicentino di trarre vantaggi economici, ricordando che già nel 2012 si era già aggiudicato il maxi appalto per la progettazione e realizzazione della "piastra dei servizi", l'infrastruttura più importante del futuro sito espositivo.[MORE]
Insomma, affidando alla ditta la commessa del “verde”, cioè degli alberi da piantumare sulla «Piastra» fondante tutta l’esposizione, Sala avrebbe procurato un “ingiusto vantaggio patrimoniale” e un “danno di rilevante qualità”.
Ma in mattinata, durante l’udienza a porte chiuse, il primo cittadino ha controreplicato mettendo un punto definitivo alle supposizioni.
Il discorso portato avanti per tre ore dagli avvocati di Sala Salvatore Scuto e Stefano Nespour, ha convinto il gup che l’affidamento diretto è stata una mossa obbligata per rimanere in linea con il crono programma dei lavori.
Non regge, invece, l’accusa della Procura generale: secondo i rappresentanti Vincenzo Calia e Massimo Gaballo, non sussistevano i requisiti di urgenza e che Sala aveva a disposizione tutto il tempo necessario per procedere con il lancio di un bando di gara.
Mentre con questa decisione si conferma la legittimità dell’affidamento senza gara alla Mantovani, rimane per Sala un altro processo Expo, l’ultimo che lo vede come imputato: quello dell’accusa di “falso materiale e ideologico” per la retrodatazione di 13 giorni del documento che il 30 maggio con il quale cambiò due dei componenti della commissione di gara ritenuti incompatibili, senza dover rifare l’intera procedura che altrimenti avrebbe rischiato di far saltare il cronoprogramma.
Giuseppe Sala avrebbe scelto per questo capo di accusa il rito immediato, che sarà avviato dal mese di maggio.
Intanto il primo cittadino si gode il successo.
Con l’esito dell’udienza odierna, dopo la richiesta di rinvio a giudizio dell’8 marzo scorso, Giuseppe sala non andrà a processo.
A riportare la soddisfazione del sindaco di Milano è il legale Scuto: “"Ho sentito il sindaco, è contento, è stata ristabilita la verità storica su questa fornitura di alberi e su come è andato Expo, che è stato un grande successo per l'Italia".
Reazioni positive anche dalla giunta regionale. “Andiamo avanti a lavorare, molto felice per Beppe”, commenta Pierfrancesco Majorino, un sospiro di sollievo anche da parte dell’omonimo Maran.
Rachele Fratini
Fonte immagine: repubblica.it