Cronaca

Inchiesta chiusa: Stefano Cucchi fu assassinato

ROMA, 17 GENNAIO - La procura di Roma ha chiuso l'inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta otto anni fa, il 22 ottobre 2009, nel reparto speciale dell’ospedale Sandro Pertini. I tre carabinieri indagati sono accusati di omicidio preterintenzionale, aggravato dai futili motivi e dalla minorata difesa della vittima, con l’aggiunta di reato di calunnia e falso verbale di arresto. [MORE]
Fino ad ora, i tre giudizi di merito, uno di primo grado e due di appello, oltre ad una pronuncia della Cassazione, avevano portato solo ad assoluzioni, ma con un cambio di imputazione (ai carabinieri viene ora contestato l'omicidio, ma erano stati a lungo indagati solo per lesioni personali aggravate) comincia dunque una nuova storia.

Secondo quanto emerge al termine delle indagini preliminari, i militari A.D. , R. D. e F.T. che arrestarono il ragazzo il 15 ottobre nel parco degli Acquedotti, a Roma, lo “avrebbero spinto e colpito con schiaffi, pugni e calci, facendolo violentemente cadere in terra", da questo derivarono poi “lesioni personali in parte con esiti permanenti”, che “determinavano la morte” del detenuto.
La Procura ha parlato di un verbale d’arresto costruito ad hoc "per sviare le indagini, ostacolare la ricostruzione dei fatti e l’identificazione dei responsabili".

Un’altra svolta arriva dalla consulenza del professor Federico Vigevano, neurologo dell’ospedale Bambino Gesù di Roma che, il 12 dicembre, ha depositato una dettagliata relazione la cui sintesi è: “Non vi è alcuna evidenza che l’epilessia possa aver determinato la morte».
E’ la risposta all’ipotesi formulata lo scorso ottobre, dal collegio dei periti presieduto da Francesco Introna dell’Università di Bari, che vedeva la “morte improvvisa e inaspettata per epilessia”, come “dotata di maggior forza e attendibilità”.

 

Giulia Piemontese

 

(immagine da: tv.fanpage.it)