Cronaca
Incentivi sul fotovoltaico: parte l'inchiesta
LECCE, 14 OTTOBRE 2013 - La Regione Puglia ha avviato una serie di contestazioni relative ad omessi controlli da parte di 24 comuni del Salento in merito all’installazione di impianti fotovoltaici nel territorio. Le presunte irregolarità riguardano un centinaio di impianti che, secondo il dirigente regionale dell’Ufficio energia, sono stati costruiti aggirando le norme in vigore.
Nello specifico i comuni in questione hanno autorizzato l’installazione di impianti da 1 megawatt ma adiacenti tra loro e quindi generanti una potenza complessiva di gran lunga maggiore. Per tradurla in termini monetari, basti pensare che per la realizzazione di un parco da 1 megawatt occorrono 2,5 milioni di euro e, considerato che l’entità degli impianti in questione arriva in media a 12 megawatt, il calcolo è presto fatto. [MORE]
Sulla delicata questione è intervenuta l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone, la quale, senza mezzi termini, impone un drastico cambiamento di rotta. «Gli incentivi hanno dopato il settore delle energie rinnovabili, ora bisogna voltare pagina. Quello che doveva essere uno strumento per facilitare le imprese si è rivelato un’arma a doppio taglio. La Regione è molto sensibile alla tematica ambientale e per questo ci stiamo attivando per avere un’esatta mappatura dell’esistente. Abbiamo costituito il catasto degli impianti e non tutti i Comuni hanno dichiarato quello che è in funzione o comunque insediato sul loro territorio. La Regione sta già ragionando in altra direzione – continua la Capone – puntando ai microimpianti di fotovoltaico e di eolico e alle rinnovabili per le aree industriali. Purtroppo c’è stata, nella fase iniziale, una sottovalutazione del fenomeno e ora si tratta di mettere ordine per conoscere la reale situazione degli impianti e in tal senso la collaborazione dei Comuni è fondamentale».
In sintesi, tra la poca trasparenza dei comuni e la speculazione delle imprese, la tanto agognata green economy si è ben presto trasformata da opportunità di sviluppo in occasione per qualcuno di fare soldi facili e in fretta.
Intanto, a seguito delle segnalazioni effettuate della Regione, la Procura di Bari ha aperto un’inchiesta per accertare l’esistenza di eventuali reati.
(foto: http://www.ilpaesenuovo.it/)
Massimo Alligri