Cronaca

Incendio Stazione Tiburtina: via alle indagini tra ritardi e disagi

ROMA, 25 LUGLIO 2011 – Le vacanze si fanno attendere, almeno per chi aveva previsto di viaggiare in treno. Proprio durante le settimane cruciali per quanto riguarda l’esodo estivo, ecco che la circolazione ferroviaria del centro Italia è paralizzata. La causa è l’incendio divampato ieri nella Stazione Tiburtina di Roma. Mentre la linea B della metropolitana ha ripreso la normale attività, rimanendo comunque chiusa la fermata di Tiburtina, i disagi per quanto riguarda la circolazione dei treni continuano, nonostante sia stato incrementato il numero dei treni sia in direzione nord che verso Napoli e alcuni capolinea del trasporto regionale siano stati trasferiti alla Stazione Termini.[MORE]
Al via, oggi, le indagini relative alle cause che hanno potuto provocare il rogo. Fino a ieri le ipotesi non escludevano fulminazioni di cavi elettrici dovute a scariche atmosferiche, danni a linee elettriche ad alta tensione oppure manipolazione o asportazione di cavi di rame. Proprio quest’ultima pare essere, ad oggi, l’ipotesi più plausibile. La commissione d’inchiesta ha preso in considerazione tale, ormai appurata e diffusa pratica, che ha già causato danni, seppur minori, in numerose stazioni ferroviarie. Soprattutto nella Capitale i furti di rame sono frequenti in determinate zone ed attribuibili, la maggior parte delle volte, a nomadi che ne hanno fatto un business. La sottrazione di piccole parti di cavi di rame, giorno dopo giorno, provoca anomali funzionamenti degli impianti anche in momenti successivi all’asportazione stessa, giungendo infine a provocare un corto circuito e facendo guadagnare, invece, ai mercanti del rame centinaia di chilogrammi del metallo.
Pare essersi, tra l’altro, esclusa l’ipotesi di sabotaggio, attentato o incendio doloso. Anche il sito dei No Tav ha immediatamente chiarito che non si trattava di una loro “azione di disturbo”. Le indagini della commissione d’inchiesta rimarranno quindi focalizzate sulla sicurezza della stazione e sul perché sia stato possibile un furto ripetuto di una quantità tale di metallo da provocare l’esplosione.
 

Filomena Maria Fittipaldi