Estero
Incendi in Amazzonia: Macron e Merkel ne discuteranno al G7 ma Bolsonaro non ci sta
MANAUS, 23 AGOSTO – L’Amazzonia bruciata e deturpata dagli incendi rappresenta una priorità internazionale, una situazione di grave emergenza che deve essere discussa al G7, secondo il Cancelliere Federale tedesco Merkel ed il Presidente della Repubblica francese Macron. Dalle istituzioni europee, è stato il Presidente francese il primo a lanciare un grido d’allarme sugli incendi forestali che stanno attanagliando il Brasile, reclamando la necessità di iscrivere la questione all’agenda delle discussioni che si terranno durante i vertici internazionali in occasione del prossimo G7 che inzierà fra 2 giorni a Biarritz, in Francia.
Il Presidente brasiliano Bolsonaro non ha reagito bene ai richiami dei suoi omologhi europei, accusandoli di sensazionalismo, di tutelare interessi politici personali e di essere portatori di una mentalità colonialista. Bolsonaro sostiene che gli incendi nel suo Paese sarebbero causati dai proprietari dei terreni agricoli adiacenti alle foreste bruciate, i quali sarebbero interessati ad espandersi, ma a più riprese ha puntato il dito anche contro le ong ambientaliste, che a suo avviso sarebbero conniventi con i responsabili. Egli non ha però così giustificato l’allarmante aumento dell’82% in un anno degli incendi che riguardano il polmone verde del continente sudamericano, al punto da indurre l’Istituto brasiliano per la tutela dell’ambiente (Ibama) a bandire un concorso per l’individuazione di un’azienda privata che sia in grado di occuparsi di un efficiente monitoraggio della deforestazione amazzonica.
La deforestazione è ormai sempre più evidente, con la trasformazione delle aree verdi ed incontaminate del bacino amazzonico in aree completamente disboscate. Più di un quinto della foresta è già stato distrutto e l’intero ecosistema rimane in pericolo. Secondo i dati in possesso del WWF, a causa dei recenti roghi la porzione brasiliana della foresta sta perdendo una superficie pari ad oltre tre campi da calcio al minuto e potremmo dunque essere vicini ad un punto di non ritorno per il più grande serbatoio di biodiversità del pianeta, uno dei pilastri degli equilibri climatici di tutto il mondo. Inoltre, il WWF denuncia che il saccheggio naturalistico delle risorse dell’Amazzonia è accompagnato da un drammatico aumento delle violenze perpetrate ai danni delle popolazioni indigene che ancora vivono in quei territori, che sarebbero assassinate e torturate per ragioni legate al commercio di legna, allo sfruttamento delle miniere d’oro della zona o anche solo di pascoli e coltivazioni locali.
Il disastro naturale è evidente ed innegabile: il fumo prodotto dagli incendi che stanno devastando le foreste in questi giorni è visibile persino dallo spazio, come dimostrano le immagini diffuse dai satelliti-sentinella del programma europeo Copernicus dell’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) e di quello della Nasa, la Suomi National Polar-Orbiting Partnership. Per via delle alte temperature e della scarsa umidità dovuta al clima, gli incendi si stanno ormai estendendo attraversando almeno 3 stati brasiliani, ovvero quelli di Amazonas, Mato Grosso e Rondonia, con il rischio che nelle prossime settimane si registrino nuovi tragici record.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: rtl.de