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InArt - Franco Fontana, Full Color

 VENEZIA, 16 FEBBRAIO 2014 – Da ieri e fino al 18 maggio 2014 l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Cavalli-Franchetti, ospita una grande retrospettiva, la prima a Venezia, dedicata a uno dei maestri italiani della fotografia contemporanea, “Franco Fontana. Full Color”.

«Il compito dell’arte è rendere visibile l’invisibile», questo è il punto di vista, o se vogliamo l’utopia – tra l’altro, il motto scelto per Art Basel 2006 – di Fontana, che lo scorso dicembre ha compiuto ottant’anni, un personaggio controcorrente per quegli anni Sessanta dominati fotograficamente dalla poetica bressoniana dell’Agenzia Magnum, fedele al più tradizionale bianco e nero. Sfidando i codici del tempo, è stato tra i primi nel nostro Paese a votarsi al colore, relegato fino ad allora ai margini amatoriali, reinventandolo e inventando un nuovo linguaggio visivo, un suo stile, con protagonista appunto il colore, in qualità di messaggio e non come medium.

Apprezzato a livello mondiale, le sue opere sono conservate in oltre cinquanta musei, da New York a Tokyo; oltre quattrocento, invece, sono le mostre di foto d’arte, tra personali e collettive; oltre settanta i libri pubblicati, con diverse edizioni tradotte in più lingue; numerosi i riconoscimenti e i premi internazionali; svariate le campagne pubblicitarie che ha firmato, cui si aggiungono, infine, i corsi che tiene annualmente alla Luiss di Roma e al Politecnico di Torino.

«Colori accesi, brillanti, vibranti. Composizioni ritmate da linee e piani sovrapposti, geometrie costruite sulla luce. Paesaggi iperreali, più veri del vero, surreali, sospesi, spesso impossibili. Proporzioni ingannevoli in cui non c’è spazio per l’uomo. Figure umane svelate in negativo, sublimate in ombre lunghe, a suggerire contemporaneamente l’idea di presenza e assenza. Corpi come paesaggi, e pianure e colline dai contorni antropomorfi» sono questi, secondo Denis Curti - il curatore della mostra in corso nella città dei Dogi - i tratti distintivi dell’arte di Franco Fontana.[MORE]

Il percorso espositivo, suddiviso in sezioni tematiche, ricostruisce attraverso oltre 130 fotografie, oltre cinquant’anni di carriera, dagli esordi alla serie dei “Paesaggi Immaginari” (iniziata nel 2000), tra sperimentazioni varie, prima dell’avvento di Photoshop, e interpretazioni audaci della realtà, quella «realtà - usando le stesse parole dell’autore, che - è lì a disposizione di tutti. È come il marmo, ci puoi fare un posacenere o la Pietà di Michelangelo, dipende da chi sei. Alla fine la fotografia “è” il fotografo, riprende il pensiero di chi la scatta, parla di lui. Quando fotografi è una parte di te che vai a raccogliere. E non è importante come fotografi, ma perché lo fai».

Arricchiscono l’allestimento «fotografie provenienti da svariate collezioni, firmate, con cornici diverse e di misure diverse, ma soprattutto i pezzi personali di Fontana, quelli che lui stesso considera al top dal punto di vista della qualità – spiega il curatore -. Ci sono stampe degli anni 60 realizzate con agenti chimici e carte particolari, stampe al vivo montate su alluminio Dibond così come dei fortissimi ingrandimenti, anche di 2 metri per 1,5, che ti fanno capire qual è la qualità all’origine dello scatto».

L’evento è promosso dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti e prodotto da Civita Tre Venezie in collaborazione con Venezia Iniziative Culturali.

Dall’11 al 13 aprile 2014, l’autore terrà un workshop di fotografia di tre giorni all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti.
Per maggiori informazioni:
www.civitatrevenezie.it

 

«La forma è la chiave dell’esistenza, ed io cerco di esprimerla fotografando lo spazio,
in correlazione con le cose coinvolte in esso.
Lo spazio non è ciò che contiene la cosa ma ciò che emerge in relazione della cosa.
Tutto ciò che ci circonda può venire ripreso per essere testimoniato con significato.
Non si può conoscere l’essenza delle cose se si crede che un fiore sia solo un fiore,
che una nuvola sia solo una nuvola, che il mare sia solo il mare: vorrebbe dire che
la conoscenza si limita alla superficie, mentre l’esistenza risiede nel contenuto
».
(Cit. di Franco Fontana)

 

 

(Foto: Courtesy Franco Fontana, locandina di “Full Color”, “Phoenix”, 1979, e “Los Angeles”, 1991)

Domenico Carelli