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InArt - DéSanti, un mondo in bianco e nero
MESSINA, 24 NOVEMBRE 2013 – Emozioni rinchiuse in un animo sensibile che diventano concrete, figure cosÏ “realisticamente astratte” da lasciare solo allo spettatore la scelta di dar loro un nome, una voce. E’ questo il mondo di DèSanti, al secolo Santina Alleruzzo. Artista siciliana, luciese d’adozione, il cui animo inquieto si percepisce in tutto quel tumulto di emozioni, che investe inesorabilmente il fruitore che le osserva. Gesti, sguardi, parole “urlate a voce bassa”, vengono fuori da raffigurazioni tanto reali e al contempo sognanti, da portare in un mondo di arte, letteratura e poesia che “compone” il carattere dell’artista. Pittrice e fotografa “in bianco e nero”, la Alleruzzo partecipa a numerose collettive in varie località italiane, e si racconta oggi ai microfoni di Infooggi.it mentre prepara la sua ultima fatica che la vedrà protagonista della prossima mostra evento dal titolo “Storica”.
Quanto danno le opere di DèSanti all’artista Alleruzzo, e quanto di lei scivola dallo strumento alla tela?
"Quello che mi restituiscono è una comunicazione con l'esterno, che non sempre riesco a trasmettere verbalmente o con la scrittura. La tela, quindi, rappresenta un canale tra me (il mio background culturale, la percezione che ho del mondo) e la realtà. Capisco di aver raggiunto l’obiettivo, quando vedo osservare le mie opere con un intento interrogativo. E’ in quell’attimo che scatta la scintilla e si stabilisce un dialogo".
Opere fotografiche ma non mere riproduzioni. L’obiettivo e la matita interpretano la realtà. C’è più volontà di mutarle abito o di renderla concreta?
"La volontà di rendere sempre più reale un dipinto o un disegno, non è il fine ultimo a cui aspiro, ma uno strumento che funga da attenzionatore. Nel caso di "Storica" , per esempio, si vedono uomini dei nostri tempi nei "panni" del passato; metaforicamente, essi diventano traghettatori del desiderio contemporaneo di comprendere il passato per meglio affrontare il presente. Quegli abiti non sono appesi a delle grucce inanimate, ma esprimono gli stati d’animo della gente del nostro tempo".
L’arte nasce con la persona e muta col mutare di essa, della vita, delle esperienze vissute. In che modo la sua rappresentazione artistica segue questi cambiamenti?
"La mia arte ha subìto una vera e propria metamorfosi negli anni: si è trasformata nel tratto, nell'uso dei colori ed anche dei soggetti. Nelle mie opere si sono viste donne rappresentate inizialmente in maniera scarna, svuotate da artifizi, bisognose di comunicare le proprie tribolazioni, per poi evolversi, tramite l’aggiunta di abiti, oggetti, elementi, la cui funzione non era strettamente decorativa, ma comunicativa. E’ attraverso essi che va letta l'intera opera".
Da una terra ricca di colori una produzione alla continua ricerca del “bianco e nero”. Da cosa nasce questa scelta?
"L’uso del bianco e nero nasce come desiderio di astrazione da una realtà fintamente arricchita di colori sgargianti. Mediando l’uso di variazioni tonali, ho voluto concentrare l’attenzione dell’osservatore sulle opere stesse, privandola della spettacolarizzazione inferta dall’uso dei colori. Il chiaroscuro esalta la drammaticità dei sentimenti ed invita ad una ricerca introspettiva. In una sola frase: l’assenza di colore diventa essenza di contenuti".
Donna siciliana e artista siciliana. Quanto Ë difficile oggi operare in questa terra ed emergere nell’ambiente artistico?
"Ormai le barriere discriminanti fra uomo-donna non ci sono più, rimane però la difficoltà di emergere come individuo, in una sociètà in cui tutti hanno la possibilità di esprimersi artisticamente. Quindi, la differenza la fa chi riesce a catturare lo stato d'animo della società e ad esprimerlo in maniera più fruibile".
La personale dell’artista messinese Santina Alleruzzo, dal titolo “Storica”, avrà luogo il prossimo 8 Dicembre 2013, alle ore 19.00, nella splendida cornice del XVII secolo del Palazzo ex carcere Borbonico, sito in piazza Milite Ignoto a Santa Lucia del Mela, Messina.
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Katia Portovenero[MORE]