In uscita il primo numero di "MonnaLisa " trimestrale di arte e cultura veramente " Made in Italy "
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Sarà l’atmosfera per le celebrazioni del Centocinquantenario, sarà la grande passione che due infaticabili donne mettono a disposizione dell’arte e della cultura, ma la nuova rivista trimestrale edita da Barbara Durante ed il cui primo numero è stato presentato al Circolo del Ministero degli Affari Esteri di Roma è qualcosa di veramente splendido, anche se prezioso sarebbe il termine più adatto per identificare un’opera che nel mondo dell’arte farà sicuramente parlare di se.[MORE]
Ed i motivi ci sono tutti per evidenziare quest’opera che promette molto, che concretizza altrettanto e che con un sommario, nel suo primo numero, a dieci titoli si presenta nell’agone dell’arte con tutte le carte in regola per combattere per il rilancio del made in Italy, di quel made in Italy che intende rilanciare e valorizzare appieno.
Nell’editoriale di apertura Barbara Durante esprime tutti i suoi sogni, le sue aspettative e tutto quanto intende sottoporre al giudizio del lettore che avrà il piacere di sfogliare la rivista, compreso l’impellente bisogno di sottolineare il bello e la necessità assoluta di evidenziare la creatività nostrana al fine di trasmettere al pubblico l’emozione di scoprire, attraverso un ideale viaggio nel nostro Bel Paese, l’arte, i mestieri, la passione profonda per l’inesauribile ricerca del bello, del dettaglio, della nostra cultura universale insomma; l’editore chiama quindi a raccolta tutte le forze momentaneamente assopite perché si concretizzi un rilancio della imprenditoria e del mondo dell’arte attraverso una rivalutazione delle immagini, auspicando lo sviluppo degli scambi commerciali che costituiscono un forte training per lo sviluppo delle esperienze e delle conoscenze reciproche.
Cerimonia bellissima quella del battesimo di “ MonnaLisa “, introdotta con un apprezzato discorso del Dott. Cristiano Gallo, dirigente del Servizio Affari Internazionali di Cerimoniale del Ministero degli Affari Esteri, che ha evidenziato gli scopi della rivista, e proseguita con la descrizione della struttura della rivista stessa da parte della sua editrice che, nell’elencare le finalità che si propone, ha anche voluto sottolineare l’importanza della collaborazione di persone autorevoli quali Maria Luisa Fasulo, Eliana Mauro, Simona Cecchetti, Patrizia Olivieri e, per la parte grafica, Laura Guidotti.
Un particolare ringraziamento è andato alla brava Patrizia Iannone, infaticabile e sempre presente ideatrice e coordinatrice di eventi di particolare levatura, alla quale è affidato l’importante incarico dell’inquadramento delle personalità e delle opere di alcuni personaggi che la sua grande esperienza riesce ad individuare, come nel caso di Maria Adelaide Stortiglione alla quale dedica un breve ma corposo articolo nel primo numero della rivista, evidenziandone le peculiari caratteristiche di fotografa che attraverso le immagini sa guardare, anche in senso metaforico, l’ambiente che la circonda e la Vita che le cresce all’intorno; la Dottoressa Iannone ha poi rivolto all’indirizzo dell’editrice parole augurali sentitissime per le più che prevedibili fortune della rivista.
Tra gli articoli da segnalare in questo primo numero quello sullo scultore Franco Pegonzi, che opera in Toscana su marmo, granito, bronzo e ferro battuto, quello sulla scultrice Patrizia Olivieri che sa concretizzare ispirazioni di carattere jazz, una interessante descrizione delle opere di Niki de Saint Phalle, autrice delle famose Nanas, figure femminili sinuose percorribili e finanche abitabili per la loro dimensione, sull’Artista Claudio Polese che vive una continua ricerca all’insegna dell’unione dell’arte con il Creatore Universale.
Una breve descrizione della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina fa da apripista ad una sezione della rivista dedicata ai Patrimoni dell’Umanità ed, infine, una parte della rivista è dedicata alle donne nella storia dell’arte nella quale viene descritto, in questo numero, come la prima donna interessatasi al bello sia stata la monaca Guda, nel XII secolo, che si autoritrasse all’interno di una miniatura lasciando in tal modo una indelebile firma destinata a protrarsi nei secoli seguenti.
Anche il settore del recupero dei beni culturali è parte integrante di questa opera dell’editoria che non è soltanto una rivista ma un vero e proprio repertorio di bellezze: viene così descritta la necessità assoluta del restauro di un bene prezioso quale è la Chiesa di San Paolo in quel di Nocera Umbra.
Il made in Italy nel settore dell’abbigliamento viene ampiamente descritto nella sezione dedicata all’arte stessa della creatività, questa volta con un bell’articolo sulla camicia quale simbolo di eleganza mentre l’ultima sezione della rivista è dedicata ai viaggi nella terra del gusto, con un esercizio gastronomico dedicato al parmigiano reggiano, altro pregio del “ vero “ made in Italy.
Un breve accenno anche a finalità non dichiarate della rivista: attraverso opere di solidarietà derivanti dalla sua diffusione, prevista in abbonamento postale e per distribuzione in ambienti altamente selezionati quali Ambasciate e Consolati esteri presenti sul territorio italiano, la rivista si prefigge un aiuto, diretto e riflesso, verso i meno abbienti di tutto il mondo; nel caso citato nel corso della esposizione dell’editrice che direttamente la riguarda.
La rivista sarà presente e consultabile presso le gallerie d’arte più importanti, le associazioni culturali, le istituzioni e gli enti locali con i quali collabora nella continua ricerca di particolari, di opere note e meno note da evidenziare, nella individuazione dell’artigianato puro che da secoli caratterizza il nostro paese; anche il web è interessato da MonnaLisaa: il sito è www.monnalisamagazine.it ed eventuali richieste, gradite, di collaborazione dovranno essere inviate all’indirizzo e mail [email protected] o alla sede di Via della Torre,16 in Sant’Andrea di Compito ( LU ) che risponde al numero telefonico 0583/977330 o al portatile 349/7145953.
Auguri, Barbara a te ad a tutti i tuoi collaboratori, ve li meritate anche per la passione che mettete nella realizzazione di una cosa veramente bella, veramente made in Italy!
(notizia segnalata da Andrea GENTILI)