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In scena al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme la commedia "Sarto per signora"
09 DICEMBRE 2015 - Scambi d'identità, sotterfugi, equivoci, amori segreti sono gli elementi base della commedia “ Sarto per signora” presentata dalla compagnia teatrale di Napoli “Quelli del Cactus” e inserita negli spettacoli “comici” del quinto cartellone della rassegna teatrale “Vacantiandu” diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. [MORE]
La commedia, sotto la regia di Michele Vitale, ha richiamato un grandissimo flusso di spettatori che hanno occupato ogni ordine di posti del Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme dove essa è andata in scena. Scritta dal giovanissimo Georges Feydeau (1862-1921), fu portata al successo a poco più di vent'anni, nel 1886, nel pieno della "belle époque ridicolizzando crudelmente la borghesia parigina di fine Ottocento per gli aspetti superficiali e poco edificanti contenuti. Caratterizzata da una spiccata comicità, la pièce non ostenta volgarità e forzature ed appare ben curata sia nella scenografia che nei costumi d’epoca oltre che nei meccanismi di passaggi e situazioni talvolta ai limiti della realtà. Ambientata a Parigi, la commedia racconta del libertino dottor Molineau che tradisce la moglie Yvonne con l’avvenente signora Susanna, moglie del suo paziente Aubin. E, per incontrare l’amante nell’appartamento di un altro suo paziente, il signor Bassinet, si finge sarto per non destare sospetti.
Qui si incontrano tutti i personaggi che sembrano quasi immuni da ogni senso di colpa travolti dalle insensate e comiche avventure, una più strampalata dell’altra in cui si trovano immischiati: Moulineaux viene scambiato per Bassinet, Bassinet per il dottor Moulineaux, l’amante di Aubin con la vera moglie di Bassinet e via dicendo, dando vita ad una divertente farsa dove, alla fine, tutti si abbracciano e fanno pace.
Così il medico non trascorrerà più la notte fuori casa, la suocera consiglierà alla figlia di dormire con il marito in un’unica camera, l’appartamentino- atelier ritornerà al suo legittimo proprietario che ritroverà sua moglie e Aubin lascerà la sua amante. Tutti gli attori diventano parti di un unico corpo in movimento lasciando rimbalzare gesti dall’uno all’altro e parole pronunciate per lo più in una lingua napoletana, un po’ troppo stretta da impedire al pubblico la piena comprensione delle battute e quindi del testo nella sua interezza, senza però incidere in maniera determinante sulla qualità dello spettacolo e sul consenso degli spettatori, sempre pronti ad applaudire nei momenti maggiormente esilaranti e coinvolgenti. Sulla scena si sono susseguiti: Eugenio D’Auria, Anna Granito, Eduardo Forte, Nicola Bozza, Giuliana Atella, Antonio Ragozzino, Francesca Lettieri, Carla Consiglio, Pasquale Caulo, Lina Spagnoletti, Titina Esposito, Luigino Abate.
Lina Latelli Nucifero