Estero
In Libia si infittisce il mistero degli aerei caduti nelle mani delle milizie jihadiste
LIBIA, 29 AGOSTO 2014 - A distanza di quasi tre anni dalla caduta di Mu'ammar Gheddafi, continua a non esserci pace nel tormentato paese nordafricano sempre più preda delle faide fra i clan tribali rivali.
Rapporti dell'intelligence algerina, già in allarme per recrudescenza degli scontri tra l'esercito regolare e le milizie filoislamiche, hanno fatto trapelare una informativa che segnala l'improvvisa scomparsa di almeno due aeromobili libici che stazionavano nell'aeroporto di Misurata, importante città sul golfo di Sirte a circa 200 km a sud-est di Tripoli, da tempo caduta sotto il controllo delle milizie che si ribellano al governo guidato dal berbero Nuri Busahmein.
Mentre a tal riguardo circolano da parte libica informazioni evasive e contraddittorie, fonti tunisine e marocchine hanno invece confermato pubblicamente il furto dei due aeromobili in questione, presumibilmente degli Airbus A320 appartenenti alla società libica “Afriqiyah Airways”che potrebbero essere utilizzati da parte degli jihadisti nell'area del mediterraneo per compiere rappresaglie o persino attacchi terroristici similarmente a quelli condotti da Al-Qaeda sul territorio statunitense l'11 settembre del 2001.[MORE]
Pur non confermando direttamente la potenziale minaccia per la sicurezza dei cittadini residenti nei paesi costieri del mediterraneo e del nord Africa, dopo l'innalzamento dello stato di allerta da parte di Marocco, Algeria, Egitto, Spagna, Malta e Grecia, anche l'Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) ha provveduto comunque a rafforzare le raccomandazioni sulle restrizioni dei voli commerciali provenienti e diretti verso la Libia.
Luciano G. Calì