In equilibrio tra musica colta e pop: intervista ai Mandrake
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In equilibrio tra musica colta e pop: intervista ai Mandrake

lunedì 2 febbraio, 2015

VITERBO, 2 FEBBRAIO 2015 - I livornesi Mandrake hanno pubblicato da poco il loro secondo lavoro discografico. Dancing with Viga è prodotto da Riff Records e distribuito da Audioglobe e The Orchard. Noi li abbiamo intervistati per farci dire qualcosa in più su questo bel disco.
Buona lettura!

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Innanzi tutto, come si fa a gestire l'apporto di così tanti musicisti in un solo album?
La band di base è composta da 5 elementi. Non sono pochi ma nemmeno così tanti :D
Giorgio (io) : chitarra, piano, voce e compositore delle canzoni e dei testi
Asita: viola e violino
Stella: contrabbasso
Tommi: basso elettrico e tastiere
Gabri: batteria e percussioni.
A loro, durante il corso delle registrazioni, si sono aggiunti numerosi musicisti della città (Livorno) nostri amici.
Tante collaborazioni nel disco sono state cercate e desiderate (v. la collaborazione coi Sinfonico Honolulu per il brano "The end of the world", o quella con l'americana Lisa Papineau per il brano "Two young lovers"), altre sono capitate per caso; come con Federico Silvi, chitarrista dei Jackie O's Farm a cui vogliamo molto bene. Chico bazzicava spesso il nuovo studio di registrazione durante le nostre sessioni incuriosito dalle possibilità di questo posto e del nostro album. Così, ogni tanto, mentre ascoltavamo le tracce in regia, Chico accennava dei piccoli riff dalla chitarra catturata un attimo prima.. E così gli ho proposto di buttarsi in sala per registrare proprio quei riff che improvvisava. Da lì Chico poi ha registrato in altri 7 pezzi se non mi sbaglio….
Infine ti dico che abbiamo dovuto rapportarci con una parte della bella scena musicale che esiste a Livorno. In questo disco compaiono elementi dei BadLoveExperience o come di Virginiana Miller.
Insomma, in certi momenti si poteva respirare anche aria di festa, c'era assolutamente un'atmosfera ispirata, aiutati anche dai proprietari dello studio Andrea e Iuri, che in quanto a "farti sentire a casa" sono i numeri 1.

Nel disco si possono discernere diversi generi, anche musicalmente importanti, miscelati sapientemente in un risultato facilmente fruibile, pop se vogliamo. Come siete riusciti a raggiungere questo risultato?
Tendo sicuramente a cercare delle melodie orecchiabili o che comunque ti lascino qualcosa dopo che le hai sentite. Il resto lo fa la musica e l'intreccio degli strumenti che abbiamo sperimentato in questi anni partendo sin dalla nostra nascita.

Con Zarastro avevate già stupito la critica sia italiana che estera e suonato, oltre che in Italia anche in Europa. Per un esordio non è niente male ma com'è stato confrontarsi subito con un pubblico diverso da quello italiano?
In certi momenti è stato sensazionale. Non abbiamo girato tantissimo l'Europa (ci piacerebbe farlo molto di più) ma quelle esperienze che abbiamo fatto, in Francia, in Germania a Friburgo e in Svizzera nel canton Ticino sono state sicuramente indimenticabili. Il pubblico è variegato e spesso molto sorprendente. Il fatto che sei un gruppo straniero già gioca a tuo favore e il pubblico spesso parte subito informato e voglioso del concerto.
Anche in Italia abbiamo incontrato del pubblico inatteso e un po' folle ma per esempio in Francia, una sera ci siamo trovati a suonare in un club con i personaggi che ricordavano moltissimo quelli del bar di Amelie (v. "Il favoloso mondo di Amelie")…Esperienze indimenticabili insomma..

Dancing with Viga conferma e ribadisce più forte la vostra le vostre qualità: com'è nato questro vostro secondo lavoro? Vi ha convinto a pieno il risultato finale?
Frutto di 2 mesi e mezzi di studio (al 360°MusicFactory di Livorno http://www.360musicfactory.it/) e un paio di mesi antecedenti dedicati alla preproduzione..
Dopo di che il disco è stato masterizzato a Londra agli Air Studios.
Avevamo le idee piuttosto chiare prima di entrare al 360. Lì si sono rafforzate e sono nate nuove sensazioni e strade da prendere. 2 mesi sono stati tanti, é stato come un viaggio.

Siamo soddisfattissimi del risultato finale.

Tra i vostri due dischi c'è stato un differente approccio compositivo?
"Zarastro" è stato un disco più scarno. Sicuramente più urgente. Un bisogno di scoprire cose nuove e abbandonare le vecchie. È stato un esperimento, registrato in pochi giorni e in uno studio di registrazione che si doveva trasferire..
Il risultato è stato ottimo e di più non poteva dare. L'abbiamo fatto anche per metterci alla prova e sentire di che cosa eravamo fatti.
"Viga" è stato un lavoro pensato almeno per un anno e realizzato in 4 mesi.
Nel frattempo, all'interno della band, chi non veniva da studi classici come le donzelle della band, si è dedicato a un maggiore studio della musica e della composizione. Da qui sono nate nuove canzoni, diverse dal passato.
Il contributo poi di nuovi elementi come Tommaso Bandecchi al basso elettrico e Gabriele Bogi alla batteria (già batterista dei BadLoveExperience) è stato a dir poco fondamentale.
Già l'inserimento di un basso elettrico ha cambiato le carte sul tavolo ed il contrabbasso - che nel primo disco era motore portante di ogni brano - in questo lavoro si è "ridotto" al ruolo esclusivo di arco (quindi utilizzato esclusivamente con l'arco). Restano momenti dove il contrabbasso tiene la sessione ritmica del brano insieme alle percussioni (v. San Francisco) ma sono sicuramente inferiori rispetto al primo lavoro.

I testi come vengono scritti o da cosa vengono ispirati? Nascono prima o dopo degli arrangiamenti?
I testi di "Dancing With…" sono stati scritti tutti da me a eccezione di "ghost in me", scritto da Emiliano Dominici, scrittore affermato livornese di due romanzi.
Le liriche che io scrivo nascono prima degli arrangiamenti. Sicuramente nascono da delle melodie che io faccio, che canticchio, che penso.
Il nuovo disco ha tutti testi nati in periodi diversi quindi non seguono un vero e proprio stile di scrittura.

Siamo praticamente ad inizio anno, quali sono i vostri propositi per questo 2015?
Suonare tantissimo. Vendere tanti dischi. Farsi conoscere il più possibile e sperare di far felici molte persone con la nostra musica.

Con l'ultima domanda vi chiedo di salutare i nostri lettori e consigliarci tre album, ma anche di più se ci tenete, che per voi è importante conoscere o ascoltare.
Un super saluto agli amici di Groove On. Grazie mille per l'intervista.
Vi lascio con qualche disco che è sicuramente importante da conoscere e che in certi momenti hanno sicuramente ispirato le composizioni di "Viga":
SUFJAN STEVENS - "Illinoise"
THE BEATLES - "Revolver"
THE STROKES - "Is this it"
BECK - "Sea Change"
ST VINCENT - "Strange Mercy"
FLEET FOXES - il secondo
BALTHAZAR - "Applause"
e tanti altri… :D

I Mandrake hanno il loro sito: https://www.wearemandrake.com
e il facebook: https://www.facebook.com/wearemandrake
"Dancing with Viga" è su iTunes: https://itunes.apple.com/it/album/dancing-with-viga/id953237369
su Amazon: http://www.amazon.com/Dancing-Viga-Mandrake/dp/B00R8JUTES
e ascoltabile su Spotify: http://open.spotify.com/album/1H2lVD3KCKOTQVwWX5q8c5

 

 

Federico Laratta

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