In arrivo il nuovo romanzo di Ruggero Pegna: "Il cacciatore di Meduse"
Cultura e Spettacolo Calabria

In arrivo il nuovo romanzo di Ruggero Pegna: "Il cacciatore di Meduse"

domenica 9 settembre, 2012

Catanzaro 9 settembre 2012 - Dopo tre raccolte di poesie, “Aspettando la luna”, “Il mio tempo”, “Le Gocce e il Paradiso”, un romanzo satirico, “La pecora è pazza” e i due racconti “La penna di Donney” e “Miracolo d’amore” editi da Rubbettino, il libro che è diventato un vero riferimento per familiari e malati di leucemia, è in arrivo il nuovo romanzo di Ruggero Pegna, noto soprattutto come produttore e promoter di eventi. Il nuovo libro si intitola “Il cacciatore di meduse” ed è dedicato alla lotta ad ogni forma di razzismo. Lusinghiere le prime recensioni degli editor che lo hanno letto.

Numerosi, peraltro, gli editori interessati alla pubblicazione.
“Sto ricevendo – dice Pegna – varie proposte, tutte importanti. E’ una storia attuale e, al contempo, senza tempo, bella ed emozionante e voglio valutare ogni passo con calma. Desideravo ascoltare e far ascoltare la voce dei migranti, dei miseri, di molti emarginati, di chi è diverso per il colore della pelle o lo stato di miseria e spero di esserci riuscito, magari anche con un pizzico di poesia e ironia.”.

Il protagonista del romanzo di Pegna è un giovane somalo, Tajil, che non ha mai conosciuto il padre, un italiano svanito nel nulla dopo aver messo incinta la madre e del quale conserva una cartolina con la foto del Ponte Carlo di Praga e un piccolo burattino di legno raffigurante Pinocchio, il personaggio collodiano. All'età di dieci anni, Tajil affronta con la madre il viaggio per l'Italia, attraversando il deserto, percorrendo le rotte obbligate e affrontando le mille peripezie cui vanno incontro tutti gli emigranti provenienti dal continente africano.
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Pegna decide di fare raccontare in prima persona a Tajil gli eventi che lo videro protagonista diciassette anni prima, raggiungendo così un duplice effetto: quello di avvalersi delle evocazione di ricordi di una terra magica in cui il rapporto uomo-natura si compenetra di elementi orfici, misteriofisici, animistici e quello di far descrivere e giudicare dal punto di vista esclusivamente dei dannati della Terra la società occidentale, e in particolare quella italiana, che li accoglie con manifestazioni contrapposte di emarginazione e razzismo, ma anche di solidarietà e partecipazione umana e religiosa.

Molti gli apprezzamenti dei responsabili di varie case editrici per i quali “la scelta del tono fiabesco segnata dalla costante presenza del burattino di legno, fatta assurgere ad emblema di quello che ambisce ad essere un vero e proprio romanzo di formazione, si rivela felice a tutti gli effetti, in quanto persino il mondo della violenza e della sopraffazione viene immesso, senza comunque perdere la sua connotazione negativa, in un'aura incantata e magica in cui si scioglie la rappresentazione anche di eventi tragici come la morte in mare di molti migranti...”.

Un noto editor va ancora più in là: “La visione infernale ma anche purgatoriale dantesca affiora in non poche pagine con riferimenti talvolta espliciti talaltra sottesi. Una venatura di crepuscolarismo decadentistico che ha attraversato tradizionalmente la provincia italiana, trovando epigoni tardi soprattutto nel mezzogiorno in generale e in Calabria in particolare, viene recuperata, ma per fortuna non in modo tale da incidere negativamente sull'insieme del racconto, reso vivo da uno stile stringato che non concede nulla agli orpelli retorici e si avvale spesso di una prosa poetica connotata da periodi perlopiù paratattici.".

Pegna, com’è riuscito a terminare un romanzo di oltre quattrocento pagine nonostante i notevoli impegni professionali legati all’attività dell’organizzazione di eventi?
“Scrivere è la mia vera passione, da sempre; è il mio modo di viaggiare ed emozionarmi, magari di notte, quando mi è più possibile accendere la fantasia e volare via, a spasso tra i pensieri. Ammetto che non è facile conciliare la scrittura e l’imprenditoria, seppure culturale, ma a volte penso che entrambe nascano dalla medesima attitudine a voler creare emozioni per me e per altri. Così nacque anche Miracolo d’Amore, un libro che non smetterà mai di emozionare come, mi auguro, possa pure accadere per la storia del mio piccolo cacciatore di meduse…”.


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