In aiuto della tetraplegia, arriva il braccio meccanico che legge nel pensiero
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PITTSBURGH, 17 DICEMBRE - Oggi la scienza e l’innovazione brindano ad un esito più che positivo, un vero passo da gigante, quello avanzato a favore delle malattie degenerative come la tetraplegia. Jan Scheuermann, donna affetta da tredici anni da una malattia celebrale che la paralizza dal collo in giù, è riuscita a deliziarsi con una tavoletta di cioccolato completamente da sola, grazie ad un braccio bionico, messo a punto dagli scienziati della Facoltà di Medicina dell’Università di Pittsburgh.
Il congegno collegato alle periferiche cerebrali è dotato di sensori da quattro millimetri, che catturano gli impulsi elettrici di duecento cellule encefaliche, e vengono poi convertiti in comandi per muovere l’arto meccanico. L’esperimento è stato pubblicato sulla rivista The Lancet, i ricercatori si dicono entusiasti, un successo senza precedenti.[MORE]
Andrew Schwartz, responsabile del gruppo di analisi ha spiegato: «Penso che questa tecnologia possa diventare terapeutica per le persone con lesioni spinali, perché possono svolgere compiti e attività utili nella loro routine. […]Si tratta di un salto spettacolare verso una maggiore funzionalità e indipendenza per le persone che non sono in grado di muovere le braccia. Questa tecnologia, che interpreta i segnali del cervello per guidare un robot ha un potenziale enorme che stiamo continuando a esplorare».
La donna ha commentato il suo primo movimento affermando: « Tutto ciò è come le montagne russe, come il paracadutismo: è semplicemente favoloso, e mi sto godendo ogni singolo secondo». In meno di tre mesi Jan è riuscita a riacquistare il 91,6% della sua quotidianità, ma ovviamente le ricerche non si fermano, infatti gli studiosi stanno perfezionando il braccio, così da sistemarlo sulla sedia a rotelle e renderlo più sensibile per la percezione al tatto.
(fonte: http://gaianews.it)
Rosalba Capasso