Economia

Imu, la Commissione Ue è scontenta: «Non riduce le disuguaglianze. Va migliorata la progressività»

ROMA, 8 GENNAIO 2013 - O si ama o si odia, l’Imu è destinata a dividere. Da una parte il sicuro apprezzamento da parte delle casse dello stato e di chi aveva il compito di provare a ripianare il bilancio pubblico, dall’altra l’Unione Europea che ha criticato l’utilizzo di questo strumento fiscale. Nel primo caso, l’introduzione dell’Imu ha generato un importante aumento delle entrate statali, visto che l’imposta sulla casa ha portato quasi 10 miliardi di euro solo nella prima rata, quella di giugno.

Tuttavia, se l’Imu ha avuto effetti sensibilmente positivi sulle casse dello Stato, secondo il Rapporto 2012 sull'occupazione e gli sviluppi sociali stilato dalla Commissione Ue non migliorerebbe la redistribuzione del reddito nel nostro Paese, ma anzi potrebbe causare «un leggero aumento della povertà in Italia». Insomma, casse piene, tasche vuote.[MORE]

Purtroppo la situazione non è così semplice come vorrebbe lo stereotipo, perché il nostro paese rischia di finire ingabbiato in «una trappola della povertà» con «un alto rischio di entrare in uno stato di povertà e poche possibilità di uscirne». In poche parole: in Italia è facile scendere la soglia della “povertà” ed è molto difficile uscirne.

La Commissione, comunque, non boccia in toto l’Imu, ma auspica che siano introdotti dei correttivi affinché ne venga aumentata la progressività. Uno di questi accorgimenti, sottolinea il Corriere della Sera, potrebbe essere l’aggiornamento del valore catastale degli immobili, il cui aumento del 60%, secondo la Commissione, non ha rispecchiato il reale valore di mercato degli immobili, risultando insufficiente nella riduzione delle disuguaglianze di reddito.

(Foto: it.123rf.com)

Giovanni Gaeta