Cronaca

Imprenditore indagato per reato di riciclaggio, mezzo milione di euro sequestrati

COSENZA, 14 OTTOBRE 2013 - Sono stati sequestrati, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza, dei beni immobili possedenti un valore di mezzo milione di euro, ad un imprenditore di Avellino, M.E., 64 anni, in seguito ad una indagine per reato di riciclaggio. A far in modo che venissero avviate le indagini, sono state le segnalazioni delle autorità della confederazione elvetica alla Procura di Castrovillari in materia di riciclaggio. A far scattare questa segnalazione è stata la presenza su un conto corrente, intestato all'indagato ed acceso presso la filiale di Zurigo di una banca svizzera, della somma di 530 mila euro.

Si parla, dunque, di fondi quasi interamente riconducibili a finanziamenti comunitari, erogati in base alla Legge 488/92, che sarebbero stati indebitamente percepiti da una società. Quest’ultima, da quanto risulta dalle indagini, avrebbe dovuto dar il via ad un'attività di riproduzione di supporti video nel comune di Morano Calabro (CS).

A coordinare l'inchiesta è il Procuratore della Repubblica di Castrovillari (Cs), Franco Giacomantonio, ed il sostituto procuratore Silvia Fontebasso. Pare che la stessa società fosse, già in passato, stata oggetto di indagini da parte della Guardia di Finanza di Castrovillari. In queste precedenti indagini si era accertato, non solo la mancata realizzazione del programma di investimento agevolato, ma addirittura che la società in questione non era stata mai operativa nel Comune di Morano Calabro (CS), dove avrebbe dovuto avere luogo l'investimento, e che i beni, in realtà mai acquistati, oggetto di sovvenzioni pubbliche, non erano mai pervenuti all'azienda.

Nonostante il procedimento penale fosse stato archiviato per prescrizione, la Corte dei Conti, nel 2011, avendo rivelato la sussistenza del danno erariale, aveva condannato il rappresentante legale della società, L.G., 57 anni, di Benevento, al pagamento all'Erario della somma indebitamente percepita a titolo di finanziamenti pubblici.

Attraverso le attività investigative, sviluppatesi in un secondo momento dal Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza, si è potuto accertare, facendo riferimento alle informazioni pervenute dall'autorità giudiziaria elvetica incrociate con le precedenti risultanze investigative, che l'indagato, al fine di ostacolare l'identificazione della provenienza illecita e far perdere le tracce delle sue movimentazioni di denaro, ha trasferito la somma dai conti della società, su diversi conti a lui intestati in diverse banche svizzere.

Questo sarebbe avvenuto tramite una società portoghese che figurava come fornitrice di materiale per videoregistrazione, che ha emesso numerose fatture per operazioni inesistenti, ma di fatto esercitante un'attività di consulenza aziendale.

In seguito, dunque, ai risultati delle indagini, la magistratura di Castrovillari ha contestato all'indagato il reato di riciclaggio di denaro escludendo, preventivamente, la sua responsabilità nel reato presupposto di truffa aggravata ed ha disposto il sequestro per equivalente di immobili tra Milano ed Avellino. Tale sequestro è di un valore complessivo intorno ai 950 mila euro (sino all'ammontare di circa 500 mila euro da ricondurre alla sua famiglia in quanto, nel frattempo, l'indagato avrebbe trasferito il proprio patrimonio immobiliare.
Dalla attività investigativa si è potuto confermare che la società percettrice dei fondi di cui alla legge n. 488/92 era completamente inattiva.
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(Fonte AGI)

Elisa Signoretti