Cronaca

Imprenditore dà "del testa di c..." a dipendente, condannato

MILANO, 17 DICEMBRE 2011- I giudici della Corte d'appello di Milano, sezione lavoro, hanno condannato un imprenditore a risarcire con 500 euro un suo dipendente per avergli dato della "testa di c...".  Così, i giudici della Corte d'appello di Milano, a differenza di quanto era successo in primo grado, dove il suddetto insulto era stato considerata come ingiuria, in secondo, invece, l'hanno ritenuta una vera e propria aggressione verbale.

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I giudici nella sentenza hanno motivato tale decisione evidenziando che "sebbene si tratti di un insulto molto diffuso, il subordinato non può ribattere: l'offesa del datore di lavoro va qualificata pertanto come aggressione verbale".

A promuovere la causa, un autotrasportatore il quale si era beccato l'insultato quando aveva presentato le sue dimissioni. Durante il ricorso, nonostante lavorasse con contratti di lavoro autonomo, l'autotrasportatore aveva anche chiesto che li venisse riconosciuto il suo status di dipendente. In primo grado per l'insulto il giudice aveva disposto un risarcimento di 150 euro, considerando l'espressione solo ingiuriosa. 

Di opinione diversa, invece, i giudici dell'appello, i quali pur ritenendo vero che "certa terminologia è molto diffusa in qualsivoglia ambiente sociale, ma nel caso in esame la frase è stata pronunciata dal datore di lavoro nei confronti del proprio dipendente, il quale si trova, di regola,nelle condizioni di non poter rispondere con un linguaggio altrettanto offensivo". Inoltre, avendo accolto la richiesta del lavoratore di essere considerato come dipendente, i giudici hanno disposto un risarcimento di 11mila euro come differenze retributive.

(Fonti: Ansa, Adnkronos)

Rosy Merola