Importavano fiumi di cocaina dal Sudamerica in Calabria, 18 fermi
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REGGIO CALABRIA, 23 MARZO 2017 - La Guardia di Finanza di Catanzaro ha smantellato un'organizzazione criminale in grado di pianificare l'importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America, grazie all'apporto finanziario di commercianti e professionisti che avevano deciso di "investire" nell'acquisto all'ingrosso di stupefacenti. [MORE]
L'operazione di polizia, denominata "Gerry", ha portato al fermo di 18 persone ed al sequestro di 300 chilogrammi di cocaina. L'operazione, spiegano gli inquirenti, rappresenta l'epilogo di una complessa attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Le indagini hanno consentito di disarticolare una complessa organizzazione composta da personaggi vicini a diversi sodalizi criminali riconducibili alle cosche Bellocco di Rosarno, Molè -Piromalli di Gioia Tauro, Avignone di Taurianova e Paviglianiti del versante jonico reggino.
Nell'operazione sono stati impegnati oltre 150 i finanzieri, supportati da unità antiterrorismo, unità cinofile e dal gruppo aereo del Corpo. Gli arresti sono stati eseguiti tra Calabria e Toscana contestualmente all'esecuzione di numerose perquisizioni.
Le indagini della Guardia di Finanza avrebbero dimostrato, ancora una volta, come i clan calabresi siano in grado di contrattare l'acquisto di grosse partite di stupefacenti direttamente con i cartelli sudamericani.
Nel corso dell'operazione, i militari hanno sequestrato nel porto di Livorno 300 kg di cocaina e circa 17 kg di codeina, riuscendo, poi, a ricostruire un'ulteriore importazione di narcotico pari a 57 chilogrammi di cocaina, oltre a numerosi altri tentativi di importazione non andati a buon fine.
L'inchiesta, svolta dalle unità specializzate del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, ha consentito di identificare complessivamente 32 persone, tutte con un ruolo ben preciso. La droga complessivamente sequestrata, una volta lavorata ed immessa sul "mercato", avrebbe fruttato all'organizzazione oltre 100 milioni di euro.
Daniele Basili
immagine da sienanews.it