Cronaca
Implacabile il punteruolo rosso: l'infestazione contagia anche la Mostra
Cinque pini mozzati subito e seicento a breve, se non si interviene tempestivamente. Questo è il quadro che il presidente della Mostra d’Oltremare teme di dover fronteggiare e per il quale invoca l’attenzione del Comune di Napoli. [MORE] Cinque pini sono stati mortalmente attaccati dal punteruolo rosso, vero e proprio flagello dell’area costiera napoletana. Il punteruolo rosso, la cui nomenclatura scientifica è Tomicus destruens, appartiene all’ordine dei coleotteri e viene comunemente indicato come blastofago o giardiniere dei boschi (dal tedesco Waldgaertner): con l’avvento della primavera e l’innalzamento della temperatura comincia a spostarsi, inosservato, nell’aria e s’insedia sui pini e sulle palme più deboli, penetrando nel tronco e nei rami. Scava un tunnel, si crea così un covo, che serve per la riproduzione e che si chiama, appunto, camera nuziale. Il Tomicus destruens, appena una delle tre specie di blastofagi presenti in Italia, sta devastando, ormai da più di un anno, la costa napoletana: dalla Riviera di Chiaia fino al lungomare di Pozzuoli si possono scorgere basi di tronchi di palme mozzati, imbustati e “impacchettati”, affinché il focolaio resti isolato.
Dopo avere investito due milioni in tre anni per cercare di prevenire o, quantomeno, di tenere sotto controllo la fame funesta del coleottero, il presidente della Mostra chiede al comune di contribuire alla salvaguardia dell’area verde e di abbattere altre 50 palme già infestate: se la voracità del coleottero dovesse battere sul tempo i giardinieri comunali, potrebbero venire contagiati tutti i 600 alberi del parco, provocando un danno ambientale ed economico gigantesco.
Al professore Grimellini della Federico II – con la collaborazione di un gruppo di studenti della facoltà di Architettura – è affidata, nel frattempo, la dispendiosa e complessa riqualificazione dell’area della Mostra. [A.M.]