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COSENZA, 08 FEBBRAIO 2013 - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell'ex sindaco di Spezzano della Sila, Aurelio Scrivano
Lo scorso 22 agosto ho letto con molto attenzione un’intervista dell’assessore al Bilancio della Regione Calabria, Giacomo Mancini, in cui si intravedeva la possibilità di un rilancio dell’economia dell’Altopiano Silano con interventi mirati per uno sviluppo reale del turismo dell’agricoltura, grazie ad un fiume di risorse finanziarie messe a disposizione per la realizzazione di un carosello di strutture sciistiche nella nostra regione.Un’informazione confermata nuovamente in un’edizione del TG3 dello scorso 3 gennaio, apparsa successivamente su alcuni quotidiani locali.[MORE]
Nel settembre dello scorso anno, essendo io stato sindaco di Spezzano Sila nel lontano 1992, momento in cui avevo dato vita alla SpA denominata “Magna Sila - Progetto 92“, società mista tra pubblico e privato per la ricostruzione dell’impianto sciistico “La Pagliara“, sito in località Fago del Soldato, scrissi una lettera al Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, e all’Assessore al Bilancio, Giacomo Mancini, che in passato mi aveva manifestato un certo interesse per il rilancio della struttura, nonché all’Assessore all’Agricoltura, Michele Trematerra, e al capogruppo del PDL in Consiglio Regionale, Giampaolo Chiappetta, con la richiesta di valutare l’opportunità di inserire anche l’impianto di risalita “La Pagliara“ nella futura riorganizzazione del comprensorio sciistico, considerando il fatto che la maggior parte delle risorse utilizzate per la sua realizzazione erano di provenienza pubblica, oltre ad essere l’unica struttura in Calabria dotata di illuminazione per lo sci in notturna, con un progetto in cantiere per una pista da destinare agli amanti del bob. Come purtroppo capita sempre più spesso con i nostri politici, non è giunta alcuna risposta a tale segnalazione, mentre tra poche ore il Consiglio di Amministrazione della SpA “Magna Sila“ sarà costretta alla nomina di un liquidatore della società a causa dell’impossibilità di poter onorare gli impegni economici assunti, che sono di gran lunga inferiori al valore reale della struttura.
Il tutto avverrà, purtroppo, nella totale insensibilità di quei politici ed enti che nel lontano 2002 non esitarono un solo istante, avendo la maggioranza delle azioni, a sostituire il presidente del Consiglio di Amministrazione, Renzo Caligiuri, maggiore azionista privato, con un presidente a loro compiacente, peraltro non in possesso di un’azione societaria, sancendo con tale insensata e maldestra operazione il declino dell’impianto di risalita. In tanti ci domandiamo che fine ha fatto quell’auspicato ”approccio manageriale, calibrato sul turismo”, promosso dall’assessore Mancini, e se i 30 milioni di euro saranno gestiti da sindaci che guarderanno solo al loro piccolo orticello elettorale del proprio comune, oppure da un manager con una visione panoramica sull’Altopiano Silano e sulle ricadute occupazionali.
Mentre i politici pensano solo a fare le proprie valutazioni da campagna elettorale, strutture come “La Pagliara“, che possono creare occupazione reale, chiudono. Non ci resta, allora, che sperare ancora in qualche lungimirante imprenditore, amante del nostro meraviglioso Altopiano Silano, pronto a valutare la possibilità di farsi carico della gestione della società “Magna Sila“, compreso il saldo dei debiti contratti da una cattiva e ingiustificabile gestione.