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Impianto di compostaggio sequestrato a Ghedi: fertilizzanti contaminati da plastica e idrocarburi

Redazione
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Impianto di compostaggio sequestrato a Ghedi: fertilizzanti contaminati da plastica e idrocarburi
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Indagine dei Carabinieri Forestali: sequestrate 250.000 tonnellate di rifiuti e profitti illeciti per oltre 7 milioni di euro

Un vasto impianto di compostaggio nel comune di Ghedi, in provincia di Brescia, è stato sequestrato dai Carabinieri Forestali di Brescia, Vobarno e dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Verolanuova. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia (DDA), ha portato alla luce un presunto traffico illecito di rifiuti con gravi conseguenze per l’ambiente e l’agricoltura.

Rifiuti vegetali trattati illegalmente e contaminati

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’azienda – che gestiva un’area di circa 9.600 metri quadrati – avrebbe ritirato tra il 2019 e il 2024 oltre 250.000 tonnellate di rifiuti vegetali, con l’impegno di trattarli per rimuovere plastica, vetro e metalli. Tuttavia, le analisi hanno rivelato che tale trattamento non veniva realmente effettuato: il materiale risultava contaminato da plastiche e idrocarburi, in quantità fino a dodici volte superiori ai limiti di legge.

Compost trasformato in falso fertilizzante

Il materiale contaminato veniva venduto o ceduto gratuitamente agli agricoltori come fertilizzante, al prezzo simbolico di 1 euro a tonnellata. In realtà, secondo gli investigatori, si trattava di un vero e proprio smaltimento illecito sui terreni agricoli, mascherato da pratica ecologica. I rifiuti, invece di essere trasformati in compost, venivano distribuiti come sostanza ammendante, mettendo a rischio la salubrità dei suoli e la sicurezza alimentare.

Un giro d’affari milionario e un’indagine ancora in corso

Le attività illecite avrebbero generato profitti per oltre 7 milioni di euro grazie a contratti con diverse società multiutility. L’amministratore unico della ditta risulta indagato per attività organizzate di traffico illecito di rifiuti, un’accusa che dovrà essere confermata in sede giudiziaria nel rispetto del principio di presunzione d’innocenza.

Impatti ambientali e rischi per l’agricoltura

L’utilizzo di fertilizzanti contaminati da microplastiche e idrocarburi rappresenta una minaccia concreta per l’ambiente. Questi materiali possono penetrare nel terreno, alterare la qualità dell’acqua e compromettere la catena alimentare. Il sequestro dell’impianto di Ghedi solleva ancora una volta l’attenzione sul tema della gestione dei rifiuti e del compostaggio sostenibile, settori chiave per la transizione ecologica.

Presunzione di innocenza

È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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