Cronaca

Ilva: morto per melanoma, la figlia accusa lo stabilimento

TARANTO, 3 OTTOBRE 2012 - Maria Rosaria Ressa, figlia di Francesco, deceduto nel 2006 a causa di un melanoma, ha querelato l'Ilva accusando lo stabilimento di aver provocato la malattia al padre.

Maria Rosa ha spiegato: <<La causa del decesso potrebbe far ritenere che lo stesso sia conseguenza dell’attività lavorativa che mio padre ha svolto alle dipendenze del Comune di Taranto, in qualità di operaio giardiniere di ruolo con destinazione presso il vivaio sito in Taranto in c.da Croce nelle vicinanze dell’Ospedale Testa. E' risaputo che la zona presso cui mio padre ha prestato la propria attività lavorativa era ed è tuttora esposta agli agenti inquinanti prodotti dall’ILVA S.p.A. e che l’elevatissimo ed allarmante tasso di inquinamento, vera e propria piaga che affligge la nostra città, è causa della crescita esponenziale di tumori e di altre gravi patologie>>.[MORE]

Quanto ha esposto la Ressa, come lei stessa specifica, trova conferma nei risultati dell'indagine epidemiologica che è stata disposta dal gip di Taranto in merito alla diretta conseguenza delle emissioni di scorie inquinanti che provengono dall'Ilva. 

L'accusa che rivolge allo stabilimento è quella di omicidio volontario, poichè l'Ilva avrebbe continuato a risparmiare sugli impianti permettendo l'emissione di sostanze tossiche. L'avvocato Giuseppe Lecce, che rappresenta la donna, ha presentato anche la richiesta di sequestro nei confronti dello stabilimento.

(Foto da affaritaliani.libero.it)

Alessia Malachiti