Politica

Ilva: Massa e Tomaselli (Pd), non si puo' ridiscutere Dpcm

TARANTO,28 DICEMBRE - Due parlamentari pugliesi del Pd, Federico Massa, componente della commissione Ambiente della Camera, e Salvatore Tomaselli, capogruppo nella commissione Industria del Senato, e in passato relatori sia in aula che in commissione di alcuni precedenti decreti legge sull'Ilva, chiudono alla possibilita' di un protocollo integrativo al decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) sul nuovo piano ambientale dell'Ilva. "Non crediamo sia possibile parlare di una integrazione del Dpcm che ha chiuso la procedura di assegnazione dell'Ilva,sostanzialmente recependo il piano industriale e adeguando le misure ambientali- affermano - ed infatti non ci pare che, per fortuna, vi siano segnali in questa direzione". [MORE]

La proposta di un protocollo d'intesa, ma soprattutto quella di un accordo di programma, e' stata indicata dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci (Pd), dopo un confronto col Mise, come soluzione per superare il conflitto apertosi tra Comune di Taranto e Regione Puglia da un lato e Governo dall'altro dopo che i due enti locali hanno impugnato dinanzi al Tar il Dpcm in questione perche' non condividono la struttura e i tempi del piano ambientale. Regione e Comune hanno gia' ritirato la richiesta di sospensiva (misura cautelare) collegata al ricorso al Tar ma tengono ancora in piedi il ricorso stesso per il giudizio di merito.

Per ritirare anche il ricorso soprattutto il Comune chiede un protocollo d'intesa o un accordo di programma che recepisca le priorita' dell'ente locale, tra cui l'introduzione della valutazione del danno sanitario e la crisi dell'indotto locale. "Il Dpcm - dicono Massa e Tomaselli - e' il punto di arrivo, positivo, di una procedura che e' stata costruita, con pazienza e grande attenzione, dal Governo e dal Parlamento; metterlo in discussione significherebbe riaprire una prospettiva assai incerta, perche' verrebbe necessariamente meno il risultato rappresentato dalla individuazione di un soggetto imprenditoriale che ha le capacita' e le risorse per trasformare una micidiale fonte di inquinamento in un moderno stabilimento industriale, idoneo a coniugare lavoro e produzione con la tutela dell'ambiente e della salute".

Per i due parlamentari, "non e' accettabile che si faccia finta di dimenticare da dove si e' partiti e non considerare che ora siamo in presenza della concreta possibilita' di realizzare un intervento che mobilita risorse complessive pari a 2,3 miliardi di euro, di cui 1,1 per investimenti ambientali. Investimenti che riguardano la radicale trasformazione degli impianti produttivi; dopo che, e molti credevano fosse un'ipotesi irrealistica e priva di fondamento, 1,3 miliardi di euro, recuperati ai Riva, sono stati, con una legge approvata dal Parlamento, vincolati al recupero ambientale di un territorio devastato da anni sfruttamento insensato e criminale".

"Mettere in discussione il Dpcm, che dello sviluppo di tale concreta prospettiva rappresenta il presupposto giuridico indispensabile - sostengono sempre Massa e Tomaselli - significa vanificare la possibilita' di raggiungere l'obiettivo, mai cosi' a portata di mano, di rigenerare insieme un territorio ed un tessuto sociale. E sarebbe una responsabilita' gravissima. In questa direzione, con coerenza, si e' mosso il Governo, ancora pochi giorni fa al lavoro, con il vice ministro Bellanova, per garantire al massimo non solo i lavoratori dell'Ilva, ma anche i lavoratori e le imprese dell'indotto. Nella prospettiva che precede, ben venga la disponibilita', manifestata dal ministro Calenda, per la sottoscrizione di un protocollo di intesa con Regione Puglia e Comune di Taranto. Ed infatti, giustamente venendo incontro alle esigenze manifestate dalle comunita' locali, e' positivo che, chiusa la procedura di vendita - affermano ancora Massa e Tomaselli -, in un confronto aperto e leale fra Comune, Regione e Governo nazionale, si traduca in un impegno formale, l'impegno per anticipazione dell'intervento di copertura dei parchi; sicurezza del lavoro e rispetto delle garanzie contrattuali; garanzie per il tessuto di piccole e medie imprese che, con Ilva, compongono un "distretto produttivo" con enormi possibilita' di sviluppo. Le cose - concludono Massa e Tomaselli - si tengono insieme, e con un impegno coeso di tutta la filiera istituzionale, nessun obiettivo e' precluso. Ma si devono tenere insieme, altrimenti c'e' il rischio che crolli tutto".