Cronaca
Ilva di Taranto: tromba d'aria sullo stabilimento. Numerosi feriti ed un disperso
TARANTO, 28 NOVEMBRE 2012 - L'ondata di maltempo che sta cinvolgendo tutta Italia nelle ultime ore ha colpito anche l'Ilva di Taranto. L'agenzia di stampa Adnkronos ha reso noto che una tromba d'aria abbattutasi sullo stabilimento ha provocato numeroi crolli.
A seguito di quanto accaduto, Mimmo Panarelli, responsabile territoriale della Fim Cisl, ha fatto sapere che risultano esserci una ventina di feriti, di cui due sono stati portati in ospedale, ed un disperso. I paramedici delle ambulanze e gli uomini dei mezzi di soccorso si sono messi subito al lavoro per cercare il lavoratore, che potrebbe trovarsi sotto le macerie degli impianti che sono crollati.
Il capannone dell'imbarco prodotti, la torre-faro ed il camino delle batterie 1 e 3 hanno ceduto alla violenta tromba d'aria di questa mattina. Inoltre, una delle gru è caduta in mare. Mimmo Panarelli ha parlato con i giornalisti spiegando: «Lo stabilimento sta mettendo in atto tutte le procedure che in questi casi di emergenza generale vengono adottate. Gli impianti sono presidiati come da procedura d'emergenza generale».[MORE]
Mentre la vita umana viene messa, giustamente, al primo posto e si cerca l'uomo disperso, passano per il momento in secondo piano le dichiarazioni di Corrado Clini. Il Ministro dell'ambiente ha escluso l'ipotesi del commissariamento: «Non c'è bisogno. Quello che vogliamo è l'applicazione piena della legge. Non dobbiamo inventarci cose strane. Il decreto del governo dovrà ribadire i contenuti dell'Aia».
Clini ha spiegato che la chiusura dello stabilimento risulterebbe un «Deserto inquinato»: in questo modo non verrebbero tutelati nè l'ambiente nè la salute. Il Ministro dell'ambiente si augura che la bonifica del territorio avvenga secondo i piani presentati ed approvati dal tribunale dell'Aia, nonostante lo stop del governo che prende tempo per il decreto di studio.
Far partire la bonifica è dunque lo scopo di Clini, il quale spera di poter riprendere l'iter per dare il via ai procedimenti, i quali, presentati dall'Ilva secondo le normative imposte dall'Aia ed approvati dal Ministero dell'Ambiente, costerebbero 3 Miliardi di Euro.
Il Ministro ha anche aggiunto: «Ci sono interessi politici espliciti di chi nei mesi scorsi anche in campagna elettorale a Taranto ha chiesto ripetutamente la chiusura dell'Impianto e ci sono interessi oggettivi, per cui se chiude l'Ilva i concorrenti europei e asiatici fanno festa».
(Foto da adnkronos.com)
Alessia Malachiti