Ilva di Taranto, è l'ora della svolta: popolo e lavoratori scendono in piazza [FOTOGALLERY]
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TARANTO, 2 AGOSTO 2012 - Quando si tratta di difendere la salute Taranto non si tira mai indietro. Finalmente con i riflettori puntati sul disastro ambientale, la città lotta ancora.
La manifestazione partita dall’Arsenale di Taranto si è snodata per il centro città, raggiungendo Piazza della Vittoria. Qui vari interventi tenuti dai sindacati CGIL, CISL E UIL sono stati sospesi a causa di un centinaio di manifestanti, che hanno fortemente criticato il ruolo dei sindacati in tutta la questione Ilva.
La tensione in Piazza della Vittoria non manca. Non mancano i cori e i cuori esplosi di rabbia dei tarantini consapevoli. I manifestanti che hanno interrotto il comizio hanno successivamente lasciato la piazza urlando slogan: “TARANTO LIBERA” e “VERGOGNATEVI”. Ai sindacati sono rivolte le accuse di essere troppo schierati con la proprietà dell'Ilva e di difendere l'azienda invece che i lavoratori e la loro salute.
Alla ripresa del comizio Susanna Camusso, leader della Cgil, ha affermato: “Non si può contrapporre il lavoro alla salute, sarebbe come svuotare e negare il futuro. Per avere la salute non si possono chiudere semplicemente gli impianti industriali”. Rivolgendosi alla folla, la Camusso continua dicendo: "Non è una gara a chi urla di più, ma è una difficilissima vertenza industriale, che richiede l'unità del sindacato e dei lavoratori. Non serve il protagonismo di pochi ma la straordinaria compostezza dei lavoratori che vogliono che l'Ilva ci sia".
È la città intera che chiede di respirare. Non manca la solidarietà dei commercianti che espongono nelle vetrine di tutti i negozi, il manifesto “ORA BASTA!” (come da Fotogallery). Nuovamente a lottare in piazza, come d’abitudine. Nel punto di non ritorno, si va avanti. Si va avanti verso una soluzione al problema che sembra finalmente aver attirato l’attenzione dell’Italia e non solo.
Nell'ambito della giornata di sciopero generale, proclamato in seguito al sequestro disposto dal gip del Tribunale Ionico dello stabilimento siderurgico Ilva, si segnala la presenza di migliaia di persone. "Il lavoro non si tocca" e "Taranto non deve morire" sono alcuni degli slogan scanditi; oltre alle bandiere di Cgil, Cisl e Uil e dei sindacati dei metalmeccanici Fiom, Fim, Uilm ci sono i gonfaloni dei comuni di Palagianello, Martina Franca, Castellaneta e Ginosa.
Il popolo c’era. I lavoratori e gli operai c’erano. Le donne e i bambini c’erano. Cosa manca? Manca la soluzione che si attende da anni. Se è necessario, la lotta continuerà ancora. Taranto ribellati.[MORE]