Economia

Ilva, Calenda interrompe l'incontro: "L'azienda rispetti gli impegni sulle retribuzioni"

ROMA, 9 OTTOBRE – Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha sospeso l’incontro con i rappresentanti del gruppo Arcelor Mittal, che dovrebbe subentrare alla attuale proprietà negli stabilimenti Ilva. “Bisogna ripartire dall’accordo di luglio, dove si garantivano i libelli retributivi. Se non si riparte da quell’accordo la trattativa non va avanti” ha dichiarato Calenda ai giornalisti.

Il ministro ha poi sottolineato come “la proposta dell’azienda su salario e inquadramento lavoratori” fosse “irricevibile”. Stando a quanto raccontato da esponenti delle sigle sindacali, i rappresentanti di Mittal avrebbero dichiarato di non avere i poteri di trattare e di dover dunque consultare l’azionista. Da qui, la scelta di Calenda di sospendere l’incontro.[MORE]

Grande soddisfazione filtra dai vertici Fiom. Il segretario generale Francesca Re David ha ricordato come lo stop sia “merito degli scioperi e delle manifestazioni che i lavoratori stanno facendo in queste ore”, riconoscendo inoltre l’impegno del Governo nel mantenere inalterati i livelli salariali dei lavoratori. Impegno, tuttavia, definito “importante ma non sufficiente”, tenuto conto della questione relativa agli esuberi ed alla tutela dei lavoratori dell’indotto (che complessivamente superano le 7mila unità).

Contrastanti sono invece le reazioni da parte della politica. Se la deputata di FI Renata Polverini ha espresso il proprio compiacimento per l’operato governativo, elogiando la scelta dell’esecutivo di “non piegarsi alle pretese di un’azienda che pensa di fare il bello ed il cattivo tempo”, così come hanno fatto (tra gli altri) Maurizio Lupi di AP e Tomaselli del PD, altrettanto non può dirsi per gli esponenti della sinistra più radicale.

Per Fassina, di SI, il piano di Arcelor Mittal va ritirato, perché inaccettabili sono quattromila esuberi e la riassunzione di lavoratori con la disciplina del Jobs Act, le cui tutele crescenti esporrebbero i “neo-assunti” ad un licenziamento più facile. A fargli da eco Giuseppe Civati, leader di Possibile: “la nuova proprietà colpisce l’occupazione e, trovando sponda politica nel governo, usa il Jobs Act per cancellare le tutele preesistenti”.

Invoca il rispetto dell’accordo di programma per lo sviluppo futuro di Ilva (che risale al 2005), invece, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che sul punto fa fronte comune con il sindaco di Genova Bucci: “esiste un accordo che traccia un percorso, e questo accordo deve entrare a pieno titolo nella trattativa in corso”.

C’è “sconcerto” infine tra le fila di Arcelor Mittal. Fonti vicine al gruppo, infatti, hanno definito la decisione del ministro Calenda “inattesa”, sottolineando come la delegazione si fosse presentata al ministero per lo Sviluppo Economico “in buona fede, sperando di avviare una trattativa sostenibile da tutti i punti di vista, compreso quello economico”. Le parti, ora, dovranno riaggiornarsi.

Paolo Fernandes

Foto: ilsole24ore.com