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ROMA, 4 LUGLIO - La procura di Roma chiude, con una richiesta di archiviazione, l'inchiesta sugli omicidi dell'inviata del Tg3 Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, avvenuti il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia. Fra i motivi, l’impossibilità di risalire al movente e agli autori degli omicidi, e nessuna prova di presunti depistaggi. A decidere, ora, sarà il gip.[MORE]
A firmare la richiesta di archiviazione, previo visto del procuratore Giuseppe Pignatone, è stato il pm Elisabetta Ceniccola, magistrato che assunse la titolarità degli accertamenti dopo che il gip Emanuele Cersosimo, nel dicembre 2007, respinse un'analoga richiesta di archiviazione sul duplice omicidio disponendo ulteriori accertamenti.
Nel provvedimento di circa 80 pagine, firmato dal pm Ceniccola, ci sono le risposte ai quesiti posti nel 2007 dal gip Cersosimo e la indicazione degli elementi, a cominciare dall'impossibilità di attivare indagini in Somalia, che impediscono di accertare il movente e gli autori degli omicidi. Inoltre è citata anche la sentenza della corte di appello di Perugia che il 19 ottobre scorso, a conclusione del processo di revisione, che ha assolto l'unico condannato, il somalo Hashi Omar Hassan, con particolare riferimento all'assenza di qualsiasi indicazione su movente e killer.
I presunti depistaggi dell’inchiesta aveva preso le mosse proprio dalle motivazioni della sentenza di Perugia, nella parte in cui si parlava delle presunte anomalie legate alla gestione di un testimone, rivelatosi falso, Ahmed Ali Rage, detto Gelle, anch'egli somalo. Fu proprio quest'ultimo a chiamare in causa Hassan una volta arrivato a Roma: poi, alla fine del 1997, sparì dalla circolazione, ma dopo essere stato rintracciato in Inghilterra da "Chi l'ha visto", confessò di aver dichiarato il falso perché "gli italiani avevano fretta di chiudere il caso".
Maria Azzarello
credit foto: www.ilariaalpi.it