Sport
Il terremoto in campo
NAPOLI, 29 maggio 2012 - Il calcio-scommesse non è il solo terremoto che colpisce gli azzurri. Le forti scosse del terremoto, quello vero, quello che uccide e fa più paura, quello che sta sconvolgendo l'Emilia sono entrate anche nel campo e nell'animo dei calciatori in ritiro a Parma.
Questa mattina gli azzurri di Prandelli hanno percepito le scosse di terremoto, come un'ipostasi concreta del calcio-scommesse. Sentendosi tremare la terra sotto i piedi, avranno forse pensato a una materializzazione improvvisa dei fantasmi e dello scandalo delle partite truccate, che ora come ora attanagliano l'animo anche di chi non è legalmente coinvolto nelle indagini e macchiato dall'onta dell'imbroglio, ma si lecca le ferite del semplice appassionato o dell'addetto ai lavori che non ha colpe, se non quella di riporre con ingenuità la propria fiducia in un manipolo di delinquenti. Il terremoto emiliano ha mostrato ancora una volta l'implacabilità, l'inesorabilità e la perfida equità della natura, che ha spinto il soffio del proprio respiro fin dentro i cancelli del ritiro azzurro.[MORE]
Precisamente la Nazionale era nell'albergo "Grand Hotel de la Ville" nei pressi del Tardini quando è stata avvertita la prima scossa. L'allenatore Cesare Prandelli ha mostrato saggezza - forse appena appena spinta da un obblico di diplomazia, per non scatenare il panico in vista della gara di stasera contro il Lussemburgo - quando ai microfoni ha affermato che questi episodi "fanno capire quali sono veramente le cose importanti della vita". "La partita di stasera non è a rischio" secondo la FICG, ma la terra continua a tremare, non sembra voler smettere e il numero delle nuove vittime del terremoto è ormai salito a dieci.
Antonio Mileo
(foto dalla rete)