Notti di musica a Badolato
Cultura e Spettacolo Calabria

Notti di musica a Badolato

sabato 28 agosto, 2010

Che significato ha la tarantella del sud d’Italia in tutto il mondo? Di certo non si tratta di semplice tradizione popolare, è piuttosto un modo di essere, di sentire e di vivere.
E il Festival Trantella Power, in Calabria, riesce a trasmetterlo da ormai undici edizioni.
Proprio nella cittadina di Badolato, si ripercorrono le radici della tarantella immergendosi nella tradizione calabrese danzatrice, musicista, ma anche culinaria, grazie all’associazione Arpa, alla direzione artistica di Antonio Critelli, agli enti e al sindaco Giuseppe Nicola Parretta.[MORE] Quest’anno, a inaugurare il festival il gruppo lucano dei Tarantolati di Tricarico, con il tradizionale canto orale lucano, che si fonde al ritmo della musica locale, sollevando una melodia che riporta alla cultura contadina e pastorale dell’antica Basilicata.
Nella seconda giornata, Marcello Colasurdo e la Paranza; lui ha esordito con il gruppo ’E Zezi, suonando poi con l’amata Nuova Compagnia di Canto Popolare.
I Bandadriatica di Claudio Prima si sono esibiti attraverso lo stile del canto itinerante, simile a quello dei Nccp e i Musicanova. “Sua maestà” Ginevra di Marco, che molti ricordano come voce supporto degli CSI, ha cantato su note popolari accompagnando con la voce un ritmo che resta indelebile fra i suoi fan. Il Festival si è concluso con “King” Naat Veliov & The Original Kocani Orkestar, fanfara che porta in giro la tradizionale musica della zona di confine tra la Macedonia e l’Oriente.
Spesso non si conosce la propria regione; si parte per seguire la pizzica salentina che ci sembra cool, mentre c’è un’abitudine ignorante secondo la quale se la tarantella è calabrese allora è arretrata, volgare, e non si partecipa nemmeno per curiosità. Se invece si andasse a vedere cosa accade a Badolato superiore in una settimana d’agosto si capirebbe come essa resti al centro di un modus che contagia chiunque vi si accosti. Non mancano infatti, durante le giornate del festival, i corsi pomeridiani di danza tradizionale reggina, di lira calabrese, organetto e tamburello, oltre che di canto popolare. Tali iniziative gratuite possono essere comodamente fruite da chiunque abbia voglia di calarsi completamente nella suggestiva cornice di Badolato, da anni supportata dai sostenitori, tutti uniti dallo stesso obiettivo, quello di mostrare, semplicemente invitando in loco, il volto della cittadina scelta quale scenario del Sud da rilanciare. E la Calabria intanto cerca di elemosinare: la campagna di informazione sul festival potrebbe iniziare prima, permettendo così di attrarre il pubblico da ogni dove. Il sostegno non è mai sufficiente per la cultura, e la ‘contro tarantella’ che continua autonomamente a Caulonia, cittadina calabrese presso la quale in origine si svolgeva il Tarantella Power, sembra sottrarre visitatori; si è detto persino che Eugenio Bennato ne fosse il direttore artistico, quando in realtà il cantautore era invitato quale semplice artista. Se non si crede in un progetto più elevato sarà naturale che sfugga al turista l’evento di Badolato perché magari anni fa ricordava si svolgesse a Caulonia, sarà scontato credere che Bennato si occupi di organizzare le giornate invece che suonare come ospite. E se la Calabria è geograficamente comoda, allora si potrà raggiungere anche il Salento per passare una giornata con la taranta. Pensare diversamente è quindi necessario e possibile solo con il sostegno delle istituzioni, degli enti preposti e le cifre giuste, altrimenti le idee brillanti possono correre il rischio di girare attorno a se stesse e di implodere, mentre altrove riescono vincenti e attecchiscono. Avendo il coraggio di interrompere la catena che lega all’autocommiserazione, al piangersi addosso denunciando solo il negativo, si riuscirebbe a promuovere esclusivamente la positività di questa terra, attirando il turismo, creando dei veri e propri focolai di tarantelle in tutti i centri storici più caratteristici, come si fa altrove. In Italia si rende eccellente ciò che è piuttosto mediocre, la Calabria dovrebbe riuscire a fare del sublime innato il proprio emblema.


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