Il talento del poeta: cantore, menestrello e compositore di lirica
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Torino 19 giugno 2011-Comporre poesie non è solo scrivere versi in rima o un banale proseguire nella successione di tratti delle lettere; la creazione è ek-stasis, uscita dallo stato attuale; la scrittura, però, è anche tecnica. Si può scrivere bene senza creare: tecnica; ma non si crea senza essere "èn-theoi", con un dio dentro![MORE]
La poesia è l'arte di usare, per trasmettere un messaggio, combinatamente il significato semantico delle parole e il suono e il ritmo che queste imprimono alle frasi; la poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa. Come ogni forma d'Arte e' comunque un atto d'Amore.
Una poesia non ha un significato necessariamente e realmente compiuto come un brano di prosa, è solo una parte della comunicazione che avviene quando si legge o si ascolta una poesia: è emotiva. La poesia ha questa doppia funzione di vettore: significato e suono, di contenuto sia informativo sia emotivo, la sintassi e l'ortografia possono subire variazioni (le cosiddette licenze poetiche) .
Un altro aspetto, invece, è che viene letta direttamente, viene ascoltata: con il proprio linguaggio del corpo ed il modo di leggere, il lettore interpreta il testo, aggiungendo una dimensione teatrale. Questo fenomeno, insieme alla parentela con la musica, viene sfruttato per esempio nei Lieder tedeschi, poesie sotto forma di canzone.
Il legame fra significato e suono rendono estremamente difficile tradurre una poesia in lingue diverse dall'originale, perché il suono e il ritmo originali vanno irrimediabilmente persi e devono essere sostituiti da un adattamento nella nuova lingua, che in genere è solo un'approssimazione dell'originale.
La poesia è nata prima della scrittura: anzi le prime forme di poesia erano essenzialmente orali, come l'antichissimo canto a batocco dei contadini e i racconti dei cantastorie (Omero era uno di loro, senz'altro il più famoso). Nei paesi anglosassoni questa trasmissione orale della poesia era molto forte (lo è ancora), e nelle poesie in lingua inglese sono molto importanti l'allitterazione, l'onomatopea e le assonanze anche al di fuori delle rime, che peraltro sono rispettate solo fonologicamente e con frequenti eccezioni.
Dopo l'anno mille il volgare, da dialetto parlato dai ceti popolari, viene innalzato a dignità di lingua letteraria, accompagnando lo sviluppo di nuove forme di poesia e nuove metriche.
In Italia la poesia, nel periodo di Dante Alighieri e del Dolce Stil Novo, si afferma come mezzo di intrattenimento letterario e assume forma prevalentemente scritta.
Nel XIX secolo, con la nascita del concetto dell'arte per l'arte, la poesia si libera progressivamente dai vecchi moduli e compaiono sempre più frequentemente componimenti in versi sciolti, cioè che non seguono nessuno schema particolare, e spesso non hanno né una struttura né una rima.
L'ermetismo si può definire la forma più rarefatta di poesia, atta a trasmettere i sentimenti allo stato puro, forse, superato.
Oggi, molta della poesia italiana contemporanea non rientra (o lo fa solo in senso lato) nelle forme e nella metrica tradizionali, e il consumo letterario è molto più orientato al romanzo e in generale alla prosa, spostando la poesia verso una posizione di nicchia. Tuttavia il quadro non è così negativo. (E' il caso, ad esempio, di Bob Dylan, candidato al Nobel per la letteratura).
Infine, con l’avvento di Internet, dei blog e dei fori letterari la produzione e il consumo della poesia sono aumentati notevolmente, in migliaia di siti di scrittura on-line. Una produzione che sfugge alla logica commerciale dell’editoria convenzionale e che si auto-organizza elaborando dei meccanismi di scrittura collaborativi per riuscire a filtrare le opere più significative dalla massa.
Gian Luca Cossari