Salute

Il sistema dei controlli per la certificazione di qualità dei vini italiani

ROMA, 16 GENN. 2011 - Valoritalia all’avanguardia nel settore a livello nazionale ed europeo
La Comunità Europea ha finalmente lanciato l’obbligo della certificazione di qualità dei vini attraverso organismi a carattere istituzionale che, ubbidendo alla normativa comunitaria in vigore da poco più di un anno, hanno l’incarico di attestare l’autenticità e l’aderenza alle caratteristiche tipiche delle DOCG e le DOC.[MORE]
In Italia l’organismo che certifica le caratteristiche di circa 160 denominazioni di origine che rappresentano il 70% della produzione nazionale di vini di alta qualità è Valoritalia, che dal 1° agosto 2009 ha completamente sostituito i vari Consorzi di Tutela fino ad allora operanti e che raccoglie in se la Csqa certificazione e la Federdoc.

Il passaggio di competenze non ha avuto periodi di interregno, è avvenuto senza soluzioni di continuità e/o di transizione e quindi il nuovo organismo ha dovuto affrontare problemi non indifferenti in quanto lo scioglimento dei Consorzi non ha favorito la sua entrata in vigore ma ha fatto si che Valoritalia si venisse a trovare nella pressoché improvvisa necessità di organizzarsi, operando immediatamente e senza poter in alcun modo interrompere l’attività di certificazione e di commercializzazione delle DOCG e delle DOC esistenti in Italia: la sfida è stata egregiamente risolta ed ha anche comportato il non trascurabile risultato della salvaguardia sia dei posti di lavoro che della professionalità acquisite dagli operatori del settore vitivinicolo che, come è noto, a livello italiano sono assolutamente rilevanti.

Riccardo Ricci Curbastro, il Presidente del nuovo organismo certificatore che risponde alle esigenze di adeguare la normativa italiana a quella europea, ha presentato a Roma i risultati di tale frenetica attività, che ha interessato la produzione nostrana: trecentomila sono stati in questo breve lasso di tempo i pareri espressi e che hanno interessato decine di migliaia di aziende di produzione, di trasformazione e di imbottigliamento che nel complesso producono oltre 10 milioni di ettolitri ( circa il 20% della produzione nazionale annua ) e che in termini pratici corrispondono a 1.330.000.000 bottiglie da 0,75 litri: un vero e proprio fiume in piena!
L’elenco delle novità derivanti dalla applicazione del nuovo piano comunitario dei controlli, ha proseguito il Presidente, prevede la introduzione di nuove fasi di processo e la non comunicazione dei pareri emessi; la certificazione di idoneità, da attuarsi attraverso prelievi, analisi, degustazioni sarà effettuata dall’organismo di controllo e, novità particolarmente sentita, sarà quella della eliminazione del controllo sulla denuncia delle uve che, essendo presentata direttamente dai produttori al SIAN nazionale, sarà utilizzata dall’organismo di controllo per verificare ed acquisire i dati sulla produzione; è prevedibile la eliminazione degli Albi degli imbottigliatori e di quelli delle vigne e dei vigneti..
Nel corso della affollata ed appassionata conferenza stampa sono emersi, dall’esame dei dati elaborati nel corso di questo primo anno di attività, elementi tali che fanno riflettere, come ad esempio quello riportato dal Consigliere Delegato di Valoritalia Ezio Plissetti relativo all’ imbottigliamento del vino Frascati Doc che avviene in misura dell’8% fuori regione; tale dato stimola, ad esempio, un necessario rilancio della produzione vitivinicola dell’intera zona dei Castelli Romani al fine di stabilizzare le caratteristiche del prodotto.
Attraverso un adeguato sistema ispettivo Valoritalia è ormai in grado di redigere un catasto viticolo aggiornato ed in linea con le esigenze dell’Europa: delle 160 denominazioni di origine delle quali abbiamo trattato più sopra ormai sono note tutte le possibili caratteristiche: i volumi di uva prodotti in sede di vendemmia, la quantità di vino ottenuto, quanto vino prodotto è stato imbottigliato, la quantità e la ubicazione delle giacenze: dati che insieme rappresentano un patrimonio ed una risorsa indispensabili per tutti i produttori che attraverso la loro conoscenza sono adesso in grado di programmare consapevolmente le proprie attività.
Certo, la strada intrapresa da Valoritalia non è priva di ostacoli, anche irti e di difficile superamento, ed essendo realizzata per la prima volta in Italia l’operazione “ catasto “ questa non è aliena da resistenze interne anche ai produttori, ma la capacità operativa della nuova istituzione saprà senza meno superarli e saprà porre così gli operatori del settore in grado di operare alla luce di dati reali i quali, essendo in continua fase di aggiornamento, sapranno porli in grado di adeguare sempre e comunque le loro capacità alle esigenze dei mercati.
Non appena in funzione il nuovo organismo già si trova nella necessità di adeguarsi a quelle che saranno le prescrizione dei decreti attuativi della Legge 61/2010 attraverso una sorta di revisione operativa del sistema di controllo: nel corso dell’incontro tenutosi il 12 gennaio u.s. all’Hotel Baglioni Hotel di Roma oltre a presentare l’attività di Valoritalia nel suo primo anno di attività sono state esaminate proposte di applicazione delle norme che saranno emanate al fine di semplificare oneri ed attività a carattere burocratico a favore delle aziende produttrici che in tal modo potranno ottenere un certo abbassamento dei costi e maggiori garanzie di rispetto delle regole per il rispetto e la diffusione delle nostre Denominazioni.
Tra gli obiettivi che intende raggiungere,Valoritalia inserisce anche la istituzione di uno sportello unico per le denunce delle uve, la riduzione dei costi di certificazione ed un rapporto di sussidiarietà tra le Denominazioni ed i produttori che potrà garantire la serenità operativa degli operatori del settore
Come si pubblicizza Valoritalia? Attraverso una pubblicazione a diffusione annuale che raccoglie tutte le informazioni relative alla produzione vitivinicola certificata e che classifica i dati raccolti per anno solare e per anno di vendemmia, per regione e per denominazione di origine di appartenenza, indicando altresì la attività implementata, il ruolo svolto e la rete, veramente assai capillare, delle sedi a livello nazionale.
Un apposito portale web ( www.valoritalia.it ) strutturato a livello editoriale, ad aggiornamento trimestrale ed a pubblicazione annuale, è a disposizione per la consultazione dei dati acquisiti ed elaborati per regione e denominazione d’origine ed è organizzato in modo da essere liberamente on line e di consentire il download delle informazioni in esso contenute.
Fonte: Paola Di Pietro

(notizia segnalata da ANDREA GENTILI)