Politica
Il sindaco di Racale (LE), scrive a Salvini: "Niente multe ai 'vucumprà', no alla guerra ai poveri"
LECCE, 29 LUGLIO - Il primo cittadino del Comune di Racale (LE), Donato Metallo, per tutta risposta alla circolare "spiagge sicure", indirizzata ai prefetti e forze di polizia per inasprire i controlli sui litorali italiani e dare una stretta nelle attività di contrasto alle organizzazioni che gestiscono la contraffazione, che prevede tra l’altro multe fino a 7000 euro, all’indirizzo sia di chi vende ma anche di chi compra, rende noto attraverso un post su ‘facebook’ al ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri Matteo Salvini, le ragioni per le quali non applicherà il decreto contro gli ambulanti sulle spiagge delle marine di Racale. [MORE]
Il post del sindaco di Racale, ormai virale sul social, ha ottenuto molto apprezzamento tra coloro che ritengono le politiche di Salvini discriminatorie nei confronti dei migranti e lavoratori irregolari ma anche molta divergenza da parte di quelli che pensadola diversamente, ritengono le attività sulle spiagge a danno di chi è disciplinato e paga le tasse.
Di seguito il testo della missiva che in poche ore ha ottenuto molte letture e condivisioni:
“Le scrivo per dirle che io i miei Vigili non li manderò a pattugliare le spiagge ed a sanzionare i venditori ambulanti, i “vu cumpra’” come li chiama qualche suo Senatore.
Non li manderò perché i miei vigili hanno altro da fare, più importante, più giusto.
Sono lì a prevenire i reati ambientali, grandi e piccoli, sono lì a fornire aiuto a cittadini e turisti, sono lì a mandare via i parcheggiatori abusivi (quasi sempre italiani ed affiliati alla malavita... però quelli per voi signor Ministro non sono un problema), sono lì a evitare incidenti, a salvare vite umane. Sono lì a spiegare l’importanza di un casco ed a accompagnare un ragazzo sano e salvo dai genitori che forse saranno svegliati di notte ma che capiranno ed apprezzeranno.
I miei Vigili molto spesso sono ragazzi che lavorano solo per 18/24 ore alla settimana, sono quelli che tra mille difficoltà portano avanti famiglie ed hanno figli piccoli da crescere, sono uomini e donne che fanno sacrifici e capiscono il concetto di bisogno e difficoltà, non li manderò signor Ministro a fare la guerra ai poveri, la guerra fra poveri non ci appartiene, abbiamo sempre diviso il tozzo di pane e versato il vino, messo una sedia di più a tavola.
Signor Ministro la legalità non la preserviamo non facendo vendere un accendino o una collanina,o cocco e mandorle, la rispettiamo ogni giorno noi sindaci in tanti e difficili modi, mettendoci contro la Malavita e facendoci bruciare la macchina, denunciando le tangenti ed i grandi evasori, spiegando casa per casa come si fa la differenziata, portando i bambini alle giornate ecologiche, costruendo parco giochi inclusivi e nuove biblioteche, creando scuole di teatro comunali, garantendo scuole sicure e Gesù sorride di più , signor Ministro, quando vede ciò, sorride di più di quando viene appeso in ogni classe.
Signor Ministro la legalità si garantisce restituendo i soldi rubati, mandando a casa i condannati e chi le scrive, Signor Ministro, è un garantista ma non a fasi alterne.
Con il rispetto che devo a lei, ma ancor di più con il rispetto che devo alle mie idee ed ai Valori della mia Italia”.
Luigi Palumbo