Cultura e Spettacolo
Il signore delle anime di Irène Némirovsky
La rubrica già in passato ha spezzato una lancia in favore di questa straordinaria scrittrice ormai scoperta e apprezzata da numerosissimi lettori. I suoi capolavori in Italia sono stati stampati dalla casa editrice Adelphi la quale, oltre che una qualità impeccabile nella stesura, garantisce una traduzione estremamente curata, rispettando lo stile della Némirovsky.[MORE]
Il signore delle anime narra la storia di Dario Asfar, medico levantino dal sangue greco-italiano, giunto in Francia per fare fortuna. Accompagnato da una moglie che sempre lo ama e scusa, Dario fa di tutto per poter sopravvivere. Ma i francesi sono prevenuti nei confronti degli stranieri e non riesce mai ad avere pazienti in grado di pagarlo. La sua sete di “sazietà”, di posizione, di riscatto, diviene furiosa con la nascita di suo figlio Daniel.
Non desiderando che il meglio per il figlio (e per sé), Dario inizia a giocare le sue carte di abile osservatore: in una società dove le nevrosi sono “il male” più diffuso, lui offre il suo ascolto e il suo sostegno. Comprende che i ricchi pazienti non amano sentirsi dire che devono evitare i propri vizi. Lui va oltre. Per questo sarà, negativamente, chiamato come “Signore delle anime”.
Grande parvenu, ben presto l’alta società si recherà da lui diventando, così, sempre più ricco. Ma Dario non sarà mai soddisfatto. Comincerà a farsi delle amanti e a perdere quella poca semplicità che aveva. Il suo atteggiamento porterà Daniel ad allontanarsi da lui, anche nel momento della sua caduta.
Libro straordinario. L’autrice prende spunto da una storia vera, accaduta al suo editore Grasset e, a tanti altri personaggi realmente esistiti. Non può essere altrimenti data la sua bravura a fornire dei quadri sociali sorprendenti e veritieri. Inoltre contribuisce il suo essere slava in terra “straniera”, anche se il fare parte dell’alta borghesia (il padre era un ricco finanziere), non le ha comportato effettivi problemi d’inserimento in società.
“Ecco mio figlio. Dai miei miseri lombi è nato questo bel corpo bianco e roseo. Dalla mia stirpe affamata è nato questo fanciullo sazio.”