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Roma, 27 marzo - Umberto Bossi, leader della lega, esprime l'opinione sua e dei "suoi". Ma lo fa alla sua maniera. "Immigrati? Föra da i ball", ovvero i clandestini vanno rimpatriati, l'Europa deve condividere il peso dell'emergenza con l'Italia, le partenze vanno bloccate all'origine. Disostandosi dal linguaggio pacato e istituzionale del "suo" ministro Maroni, ai cronisti a Montecitorio che gli chiedono quale possa essere la soluzione all'emergenza, il motto è preceduto da un fischio e da un chiaro gesto della mano, come a dire "bisogna di mandarli via".[MORE]
La strada è quella degli accordi con i paesi del Mediterraneo per il rimpatrio, a partire dalla Tunisia, dove Maroni è volato la settimana scorsa ma da cui non arrivano segnali di una inversione di tendenza, tanto che ieri il ministro dell'Interno ha aperto anche alla possibilità del rimpatrio forzato. Circa la soluzione di chiamare in aiuto le altre regioni italiane, l'analisi del leader della Lega è "meglio tenerli vicini a casa loro (in Sicilia e, in generale, a Sud, ndr). Per portarli sulle Alpi devi fare migliaia di chilometri...". E comunque "nessuna Regione è contenta di prendersi gli immigrati. La prima cosa da fare è portarli a casa loro. Ma queste sono cose che Maroni conosce a menadito".
Sopra alle polemiche dell'opposizione al leader del Carroccio, da New York, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lanciato un appello affinché il governo trovi presto una soluzione: a Lampedusa "la situazione è inaccettabile - ha detto - bisogna intensificare, e si sarebbe già dovuto fare nei giorni scorsi, l'assistenza e il flusso di mezzi".