Cronaca
Il Senato non calendarizza la proposta di legge popolare "parlamento pulito"
Roma, 23 Settembre 2011 - La conferenza dei capigruppo del senato della Repubblica si è riunita ieri per calendarizzare i ddl da discutere durante le prossime sessioni di lavoro. L’IdV, con il presidente dei senatori Felice Belisario, aveva deciso di proporre la discussione della legge di iniziativa popolare per cui Beppe Grillo aveva raccolto 350.000 firme durante il V-Day del 2007.[MORE]
La notizia dell’affossamento della proposta è stata data direttamente da Belisario, che ha tenuto a precisare come l’Idv è rimasta sola a sostenere l’iniziativa “parlamento pulito”. Il trasversalismo, più che della politica della casta, ha utilizzato come paravento la mancanza di rispetto per i regolamenti.
«Sono state raccolte ben 350.000 firme per introdurre l’ineleggibilità dei condannati in via definitiva – attacca il presidente dei senatori dell’Italia dei valori -, stabilire il limite di due mandati legislativi e cancellare il ‘Porcellum‘ in modo che gli italiani possano scegliere da chi farsi rappresentare. I veti della partitocrazia sono inaccettabili, siamo stanchi di ricordare che le regole si rispettano sempre. E’ un’altra occasione persa sul fronte della vera alternativa – ha aggiunto Belisario -, le dichiarazioni roboanti di tanti oppositori del Governo si sono rivelate semplici slogan che aggravano l’indignazione dei cittadini».
Questo è solo l’ennesimo caso di arroganza e mancanza di lungimiranza da parte dei nostri rappresentanti politici che, come ormai ci hanno abituato, si trincerano in blocco ed all’unisono di fronte alle richieste legittime dei cittadini. Un’altra occasione persa dalla politica per raffreddare il clima rovente che sta nascendo nelle case dei cittadini. In tempi di crisi come questi si chiedono sacrifici agli italiani, ma non s’intende cercare una cura per rimediare alla sindrome da “poltronismo acuto “che ha colpito la politica.
Ha forse ragione Antonio Di Pietro quando lancia allarmi sul possibile sfociamento, di odio e indignazione, verso una violenta rivolta popolare contro le caste?
Leandro Solimene