Il S.Anna Hospital tra i cinque migliori Centri italiani
Cronaca Calabria

Il S.Anna Hospital tra i cinque migliori Centri italiani

sabato 31 maggio, 2014

CATANZARO, 31 MAGGIO 2014 - La Fondazione “Per il tuo cuore” – nata nel 1998 su iniziativa dell’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) – ha premiato il S.Anna Hospital come uno tra i cinque migliori Centri italiani fra tutti quelli che, nell’ambito clinico “Cardiochirurgia”, partecipano ai progetti di ricerca della Fondazione stessa. Il riconoscimento è stato conferito al Centro calabrese di Alta Specialità del Cuore nel corso dei lavori del 45° congresso ANMCO, che si è svolto a Firenze nel giorni scorsi.

"Per noi – ha commentato il DG del S.Anna, Giuseppe Failla – l’eccellenza in sanità non ha mai coinciso soltanto con la qualità delle prestazioni erogate o con l’accoglienza che garantiamo abitualmente al malato ma ha abbracciato, ogni volta che ciò è stato possibile, anche la ricerca sulle patologie che curiamo. Perché è contribuendo direttamente ad allargare le conoscenze che riusciamo a pianificare lo sviluppo futuro dei percorsi diagnostici e terapeutici. Cerchiamo di svolgere al meglio anche questo compito e consideriamo il riconoscimento che l’ANMCO ci conferisce oggi un’ulteriore conferma dell’autorevolezza di cui gode la nostra struttura nell’ambito della cardiochirurgia italiana. Pensiamo sia un messaggio fortemente positivo per tutti i calabresi: per i malati e per la loro tranquillità ma anche per quei cittadini che pur non avendo bisogno dell’ospedale, hanno sicuramente bisogno di fiducia nelle capacità della Calabria di esprimere eccellenza".
[MORE]Lo studio cui il S.Anna partecipa e per il quale l’ospedale è stato premiato (ottenendo il punteggio di qualità di 8.3/10) è il “GISSI Outliers VAR” sulla bicuspidia valvolare aortica (BAV), una patologia congenita a causa della quale la valvola aortica si sviluppa con due sole cuspidi (punte) anziché tre. Un fattore di rischio importante, perché può sfociare anche in eventi improvvisi e a rischio vita. Tuttavia, solo una parte dei pazienti affetti sviluppa nel tempo complicanze e in più, a causa delle diverse caratteristiche che può assumere la patologia, non esiste ancora un criterio per definire, una volta diagnostica la BAV, quali saranno i malati più a rischio di sviluppare una degenerazione valvolare o di parete dell’aorta ascendente o di entrambe. Lo studio ha quindi l’obiettivo di riconoscere caratteristiche peculiari e comuni all’interno di fenotipi omogenei di bicuspidia valvolare aortica, con la possibilità di identificare e stratificare un rischio evolutivo per ciascuna forma di BAV.

Marcello Barillà


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