Cultura e Spettacolo

Il saluto di Mons. Vincenzo Bertolone al Santo Padre in "Visita ad Limina Apostolorum"

CATANZARO 22 GENNAIO 2013 - (Il vescovo diocesano compie ogni cinque anni l’antica tradizione della Visita “ad limina”, per onorare i sepolcri dei santi Apostoli Pietro e Paolo e incontrare il successore di Pietro, delineando il cammino ecclesiale della Chiesa particolare)

(Città del Vaticano, 21 gennaio 2013)
Santità, con il ricordo vivissimo di averLa incontrata in quel di Serra San Bruno nell’ottobre del 2011, mi permetta per prima cosa di porgerLe il saluto deferente di tutti i sacerdoti, religiosi, consacrate e laici della diocesi di Catanzaro-Squillace.

Questa giornata privilegiata mi consente di condividere con il successore di Pietro preoccupazioni e timori, ma anche le aspirazioni, le gioie e le speranze che spronano alla costruzione del Regno nelle comunità diocesane.

Alla sede di Pietro, porto purtroppo anche le ombre presenti nei cuori dei sacerdoti: su tutti la mancanza di lavoro di migliaia di fedeli, la precarietà delle famiglie, la pervasiva presenza della criminalità organizzata che oscurano il cielo della diocesi .

Ma a Lei, Santo Padre, le cui spalle sono curve sotto il peso del mondo, voglio mostrare anche le grandi ricchezze di cui il Creatore ha dotato il nostro territorio: sole, mare, bontà, generosità, il senso di ospitalità, e ancora il rispetto dei grandi valori umani e cristiani.

La diocesi che ha una popolazione di circa 260 mila abitanti, si estende su due province: Catanzaro e Vibo Valentia con 57 comuni e 123 parrocchie. I sacerdoti sono 216 di cui 161 diocesani e 55 religiosi. 27 sono le comunità femminili, per un totale di 117 suore, e 7 gli Istituti maschili, con oltre 77 religiosi (in diocesi non ci sono istituti femminili di vita contemplativa.

Abbiamo invece l’antica Certosa di Serra San Bruno con i certosini). Tuttavia abbiamo ovviato istituendo un monastero invisibile con l’Adorazione perpetua tutti i giorni dalle 7 alle 22 distribuita tra comunità femminili e parrocchie. La diocesi inoltre può contare su 22 diaconi, 13 seminaristi di teologia, 10 seminaristi di liceo, 6 sacerdoti che studiano a Roma; un prete nella diocesi di Milano, uno in quella di Rieti, uno in Svizzera, uno in Belgio, uno nella rappresentanza Pontificia di Bruxelles ed un altro nell’Ordinariato Militare.

Sono presenti l’Azione Cattolica, la Fuci, il Movimento apostolico, oltre 30 realtà ecclesiali e 43 Confraternite.
Nel 2011-2012 ho proposto come piano pastorale “Ogni attimo è carico di eterno”: approfondimento delle verità ultime e del destino finale dell’uomo. Nel giugno 2012 si è celebrato il Congresso Eucaristico diocesano. Per l’anno 2012-2013 la riflessione verte su Catechesi e trasmissione della Fede, in linea con lo speciale Anno che Ella ha voluto. Ancora: nel mese di luglio di ogni anno vengono consegnate delle schede che trattano del tema che ci accompagnerà poi durante l’anno pastorale.

Nello scorso mese di settembre ho consegnato il Catechismo diocesano, che segue l’impostazione del catechismo di San Pio X ma attinge totalmente al Catechismo ed alla dottrina della Chiesa cattolica, come Ella tante volte ha auspicato. Proseguendo, mi piace ricordare che ho riaperto l’Istituto di Scienze religiose “Maria Mediatrice”, frequentato da molti giovani.

Il rapporto con il clero e i religiosi è improntato all’accoglienza, al rispetto, all’amicizia e al dialogo, affinché sia alimentata la vera comunione presbiterale. Per il 20 e 21 aprile prossimi, d’intesa con il cardinale Gianfranco Ravasi, ho organizzato una sessione del dialogo con “i gentili”, che intanto sto preparando con incontri mensili volti ad avviare il dialogo tra credenti e non.

Ho chiesto ed ottenuto dalla Congregazione del Culto divino l’elevazione a Basilica Minore del Santuario “Madonna di Porto” ed il prossimo 1° maggio il cardinale Cannizares presiederà la solenne celebrazione.
Ho ripreso, completato e presentato alla Congregazione della Causa dei Santi sei cause di canonizzazione di Servi di Dio degni di questo onore. Santità, sto pure verificando se sussistono gli elementi per procedere all’inoltro della richiesta di Culto per Cassiodoro ab immemorabili.

A livello di comunicazioni sociali e per favorire la traditio fidei ho ritenuto opportuno investire, in termini di sensibilità e risorse, sui media approntando il sito diocesano www.diocesicatanzarosquillace.it.; riprendendo la stampa del Bollettino diocesano; rinnovando il quindicinale diocesano “Comunità nuova” ed infine iniziando a collaborare con una emittente televisiva.
Particolare attenzione viene da me dedicata alla pastorale giovanile, della salute,dei migranti e dei rifugiati, della famiglia e delle vedove.
A riguardo, santità, mi permetto di chiederLe in un qualche intervento sulla famiglia di fare un particolare ricordo per le vedove che si sono consacrate al Signore, presenti nella nostra ed in altre diocesi che secondo l’immagine usata da San Policarpo elevano a Dio lodi e preghiere senza stancarsi. Sarebbe opportuno anche che il culto divino promulgasse un ordo consacrationis viduarum.

A riguardo della famiglia mi permetta chiederLe una grazia: vorrei accompagnare in un’udienza speciale di pochi minuti una famiglia della diocesi che ha dato alla luce 16 figli e li porta avanti con tanto amore.
Lo stato economico-amministrativo della diocesi è buono. È all’esame degli organi competenti nazionali ( presidenza del Consiglio) e regionali( Presidenza della Regione) il progetto per la ristrutturazione del Duomo. Sono iniziati i lavori per la costruzione di due nuove chiese.

Conclusioni
Il mio più grande desiderio è quello di far crescere ulteriormente, sulla scia dei miei venerati predecessori, in tutte le sue componenti la comunione tra i presbiteri e dei presbiteri col vescovo,col popolo di Dio e la sede apostolica e favorire con una serie di occasioni, incontri, convegni la formazione e l’approfondimento della fede cristiana in vista di un laicato maturo, capace di interiorizzarne il Messaggio e sia pronto alla nuova evangelizzazione con senso profetico nei confronti delle tante ferite esistenti. Contiamo così diventare, sempre più simili alla sposa immacolata di Cristo, bella senza macchia né rughe.

Mentre guardo con fiducia a questi ideali pastorali, imploro il dono dello Spirito che sia per il mio servizio luce e guida. Chiedo la Sua benedizione apostolica per me, per i sacerdoti, i diaconi, le persone consacrate e tutti i laici, della nostra terra di Catanzaro-Squillace e di Calabria.[MORE]

+ Vincenzo Bertolone
Arcivescovo Metropolita
di Catanzaro-Squillace