Cronaca

"Il Rosa Nudo" a Pescara. Insegnanti in sala: si discute sulla proiezione nelle scuole.

PESCARA, 28 GENNAIO 2015 - In occasione della "Giornata della Memoria", ieri sera è stato proiettato a Pescara "Il Rosa Nudo" di Giovanni Coda. Dopo il film la quasi totalità dei presenti è rimasta in sala per partecipare al dibattito che, a sorpresa, è stato pressoché interamente incentrato sulla liceità o meno della sua proiezione nelle scuole.[MORE]

Assente il regista che in un sms ringrazia gli organizzatori e sottolinea le difficoltà incontrate dal film «fin dal giorno della sua uscita», un lungometraggio autoprodotto che, apprezzato all'estero, ha avuto pochissimi riconoscimenti in Italia dove non è riuscito ad arrivare nelle sale. Coda conclude dicendo: «il mondo va cambiato...per Seel e tutti i suoi compagni omosessuali».

L' ideatrice e direttore artistico del "Settimo Senso International Film Festival» e del "Premio Aurum per il cinema e la scrittura", Arianna Di Tomasso parla della dignità con cui questa pellicola riesce a rendere il dolore e sottolinea come «il giorno della memoria dovrebbe essere il giorno della presa di coscienza» perché «l'olocausto lo viviamo anche nei giorni nostri».

«Al regista vorrei chiedere: "come hai fatto a maneggiare queste cose con questa delicatezza?"» dice Renato Di Nicola, chiamato a rappresentare l'associazione "Jonathan diritti in Movimento".

Gli organizzatori hanno poi sottolineato come il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, pur non avendo assistito all'intero evento, sia riuscito, con la sua presenza, a far sentire la vicinanza delle istituzioni che spesso si mostrano poco interessate ad iniziative di questo tipo.

Quando è stato chiesto ai presenti di prendere la parola, una maestra elementare, riferendosi all'intenzione espressa dagli organizzatori di portare il film nelle scuole, ha detto: «un tipo di film del genere non è possibile da far vedere ai ragazzi, anche per i problemi che farebbero i genitori».

Gli organizzatori, sottolineando il fatto che intendevano proporre il film alle ultime classi della scuola superiore, parlano delle difficoltà riscontrate soprattutto con i dirigenti scolastici, parlano di professori che hanno abbandonato la sala dopo i primi minuti, ma raccontano anche come molti docenti, complice l'assenza di immagini crude, e la poeticità della sceneggiatura, hanno apprezzato la pellicola che ha sempre suscitato molto interesse nei ragazzi.

«Questa è educazione ai sentimenti e i ragazzi dovrebbero vedere questo film. Credo che capirebbero benissimo...è di una delicatezza straordinaria...i ragazzi sono abituati a vedere scene di violenza» dice una professoressa che insegna da 25 anni.

«Dobbiamo uscire da questo buonismo. Questo film dovrebbe andare nelle scuole come faccio io che tento di parlare di cose scomode e pesanti» dice un'attivista che si occupa di difesa degli animali.

Il dibattito si conclude tra gli applausi e l'impegno da parte degli organizzatori di accogliere la proposta fatta da Arianna Di Tomasso: invitare insegnanti e dirigenti scolastici ad una proiezione con dibattito riservata esclusivamente a loro.

"Il Rosa Nudo" è un film scomodo per la tematica e per la sperimentazione cinematografica che il regista mette in atto. Sarà interessante scoprire le opinioni dei docenti su questa pellicola che vuole uscire dai "circuiti alternativi" per approdare nelle scuole e divenire così uno strumento educativo.

Chiara Innocenti