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Il ritorno di Forza Italia, Berlusconi:«Le larghe intese continuano»

FIRENZE, 26 OTTOBRE 2013-Al termine di un ufficio di presidenza disertato dal segretario Angelino Alfano, si è decretata la fine dell’esperienza politica del Pdl, “azzerando” tutte le precedenti cariche. Silvio Berlusconi gongola per la rinascita di Forza Italia ma assicura il sostegno al Governo Letta. L'ufficio di presidenza, recita il comunicato finale, «delibera la sospensione delle attivita' del Popolo della Liberta', per convergere verso il rilancio di "Forza Italia" gia' pubblicamente annunciato dal Presidente Berlusconi con un appello a tutti gli italiani che amano la liberta' e vogliono restare liberi».

Il governo Letta e' un «governo a cui continueremo a dare il nostro sostegno», viene precisato nella nota. «Con la deliberazione di oggi -ha spiegato il Cavaliere- siamo tornati pienamente allo statuto di Fi che assegna al presidente il diritto-dovere di delegare le funzioni e tutti coloro che oggi esercitano delle funzioni vi hanno praticamente rinunciato». Berlusconi poi tende la mano ad alfano: «Gode del mio affetto, la mia stima e la mia amicizia. Io l'ho nominato due anni fa segretario e credo che potra' continuare a svolgere il suo ruolo».

«Forza Italia e' il Movimento a cui tanti italiani hanno legato e legano tuttora la grande speranza di realizzare una vera rivoluzione liberale e di contrastare l'oppressione giudiziaria, l'oppressione burocratica, l'oppressione fiscale», aggiunge il comunicato che denuncia «la persecuzione politica, mediatica e giudiziaria in corso da vent'anni contro il Presidente Silvio Berlusconi eletto liberamente e democraticamente da milioni di cittadini italiani. Un attacco che colpisce al cuore la democrazia, lo Stato di diritto, e il diritto alla piena rappresentanza politica e istituzionale di milioni di elettori».

Nonostante il ridimensionamento della diserzione dell’ufficio di presidenza di Alfano e degli altri dissidenti da parte di Berlusconi restano dei forti dubbi sulla tenuta del centro destra. Alfano il grande assente della riunione ha spiegato: «Il mio contributo all’unità del nostro movimento politico, che mai ostacolerò per ragioni attinenti i miei ruoli personali è di non partecipare, all’ufficio di presidenza che deve proporre decisioni che il Consiglio nazionale dovrà assumere. Il tempo che ci separa dal Consiglio nazionale consentirà a Berlusconi di lavorare per ottenere l’unità». [MORE]

Davide Scaglione