Cultura e Spettacolo
Il regista Giuseppe Piccioni conversa sul film "Questi giorni" con il pubblico lametino
LAMEZIA TERME (CZ) 12 GENNAIO - La rassegna tematica “Polvere di stelle”, diretta dal critico cinematografico Gianlorenzo Franzì e proposta dalle associazioni “Strade perdute” e “Cinema Grandinetti 1919”, ha ospitato il regista Giuseppe Piccioni che ha portato a Lamezia il suo nuovo film “Questi giorni”, uscito il 15 settembre 2016. [MORE]
Dopo la proiezione del film “ Questi giorni” al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, il regista Piccioni ha conversato con il critico Franzì e il pubblico per spiegare la genesi della sua opera, la finalità, la natura delle scenografie e le nuove tecniche adottate per migliorare la qualità del prodotto. Il film “ Questi giorni” con Margherita Buy, Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran,Caterina Le Caselle, Filippo Timi, Sergio Rubini, Alessandro Averone, è stata la terza pellicola italiana in concorso alla 73esima Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia.
Ambientato in una città di provincia, il film racconta la storia di quattro giovani amiche che intraprendono un viaggio per accompagnare una di loro, Caterina, a Belgrado, dove l'attende una misteriosa amica e una improbabile occasione di lavoro.
Il viaggio diventa un’occasione per le giovani protagoniste per mettersi in gioco, per fare emergere conflitti interiori e contraddizioni , ma è anche – per il regista Piccioni - un’opportunità per «restituire quel sentimento di aspettativa e incertezza tipico della giovinezza, quell'illusione di eternità che improvvisamente si inceppa quando il confronto con la realtà diventa pressante e imprescindibile».
Pur caratterizzato da una esile trama, il film respira il sapore postadolescenziale, la sensibilità di persone che non sono ancora adulte ma neanche più ragazzine, diverse tra loro, con le proprie storie, ma legate da abitudini, entusiasmi occasionali, contrasti inoffensivi, sentimenti coltivati in segreto. Durante la proiezione, dalle situazioni e dalle storie personali affiorano, dandole un senso particolare, l’incertezza, la malinconia, e la determinazione espresse al massimo dalla bravissima Margherita Guy nel ruolo di madre di Liliana affetta da un tumore, dal professore universitario, impersonato dall’attore Timi, e dalle giovani attrici.
Queste, avendo lavorato molto sul set con il regista Piccioni, sono riuscite ad amalgamarsi, a raggiungere quella naturalezza atta a suscitare autentiche emozioni diventando per il regista stesso un valore aggiunto, una ragione d’essere, il cuore pulsante del film. Il film, iniziato con un romanzo inedito di Marta Bertini e i versi di una poesia di Ada Negri” «mia giovinezza non t’ho perduta, sei rimasta in fondo all’essere, sei tu ma un’altra sei», si conclude con la battuta « in questi giorni non è successo nulla ma è cambiato tutto» rispecchiando l’intento di Piccioni volto alla ricerca di verità nascoste e di percorsi, talvolta, inesplorati e scanditi da registri diversi, dalla commedia al road movie.
Foto: Franzì e Piccioni
Lina Latelli Nucifero