Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
“Gheddafi non lascerà il Paese: non lo abbandonerà e non si dimetterà”; la dichiarazione del portavoce del regime Mussa Ibrahim, che racconta a France Press come non ci sia nemmeno lontanamente l’intenzione di lasciare la Libia “in mano a bande criminali, o ad organizzazioni criminali come la Nato”, gela ogni speranza dei ribelli che attendevano una “proposta” dal Colonnello. [MORE]
La dichiarazione da Tripoli arriva mentre il comitato dei mediatori dell’Unione Africana, composto dai
capi di Stato di Sudafrica, Mauritania, Congo, Mali, Uganda, si riunisce a Pretoria per tentare di gettare le basi per una risoluzione del conflitto. Il leader sudafricano Jacob Zuma ha annunciato che Gheddafi avrebbe accettato di non partecipare ai negoziati; si spera di poter arrivare al più presto ad un accordo per il cessate il fuoco, e per l’apertura di corridoi umanitari per il soccorso della popolazione civile.
Zuma ha precisato inoltre che la risoluzione 1973 dell'Onu, che la Nato ha adottato per giustificare i raid in Libia, non autorizzerebbe cambiamenti di regime, o l’assassinio politico di Gheddafi; per il momento non ci sarebbero indiscrezioni riguardo a nuove proposte di negoziati.
Testimoni oculari confermano intanto l’esistenza di continui scontri con armi pesanti nella pianura tra le montagne brebere, controllate dai ribelli, e Tripoli; non si placano i bombardamenti, e e colpi di mitragliatrice sono stati uditi da Yefren, a una quindicina di chilomentri a nord della capitale
Simona Peluso