Estero

Il rais ferito. Frattini contro Tripoli

Roma, 13 maggio - Franco Frattini dalla Farnesina annuncia: Gheddafi "probabilmente è ferito", di sicuro è in fuga dai Tripoli. Anche se il portavoce del regime libico, Ibrahim Moussa, smentisce la notizia, quel che è certo è che la cattura del rais sembra sempre più vicina.

Il Ministro Frattini - intervistato su Corriere.tv - ribadisce: "Il Colonnello ormai è braccato dalle forze occidentali", e sottolinea che uccidere il rais "non è possibile, perché non lo prevede il mandato della risoluzione 1973 delle Nazioni Uniti". Sulla possibile fine dei combattimenti, il ministro degli Esteri ha spiegato: "Io non credo che manchi molto: la rassicurazione che tutti noi vogliamo è che si possa arrivare in tempi ragionevoli a un governo provvisorio di unità nazionale".[MORE]
"Il momento chiave - ha aggiunto Frattini - è l'incriminazione, fra poche settimane e presumibilmente entro maggio, di Gheddafi davanti al Tribunale penale internazionale. I margini di manovra per un esilio in questo caso vengono meno perché quando c'è un ordine di arresto anche gli Stati vicini dovrebbero seguirlo". Ma Frattini chiude sull'ipotesi di un 'cessate il fuoco': "Non può essere finalizzato - spiega - a dividere la Libai in due", e se fosse fatto, sarebbe per il regime uno strumento con il quale "rafforzare il suo pezzo di territorio".

Riprendono intanto gli attacchi Nato. Adesso è il turno di Brega, dove si sarebbe registrato un grande numero di morti tra i civili, secondo fonti libiche le vittime complessive sarebbero almeno 16, alle quali si aggiungono almeno quaranta feriti. La tv nazionale, megafono delle forze lealiste di Muammar Gheddafi, ha mostrato le immagini di nove corpi straziati e avvolti dentro a lenzuoli bianchi. Nessun altra conferma è arrivata alla notizia del bombardamente e al relativo bilancio."Non so nulla di attacchi su Brega". Il portavoce militare della Nato, il tenente colonnello Mike Bracken, ha risposto così ai cronisti che gli domandavano del bombardamento delle forze alleate sulla città libica, che avrebbe provocato la morte di civili. "Ci risulta - ha aggiunto Bracken - che sia stato compiuto invece un raid due notti fa a Tripoli, con il quale è stato distrutto un bunker C2, ovvero di comando e controllo".

Il mistero sulla sorte del Colonnello intanto continua. La Nato ha ribadito di non avere elementi per ritenere attendibile la recente apparizione televisiva di Gheddafi: potrebbe essere stata registrata il giorno stesso come potrebbe essere un vecchio spezzone di repertorio, trasmesso per convincere la popolazione che il Raìs sia ancora in vita.

 

Caterina Gatti