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Il punto sulla Serie A dopo la 34ma giornata
ROMA, 21 APRILE 2016 – I protagonisti della 34ma giornata del campionato di Serie A sono stati la Juventus (ennesima vittoria che l’avvicina al quinto scudetto consecutivo) e un “ragazzino” di 39 anni che si chiama Francesco Totti. Partiamo da quest’ultimo. Una delle poche bandiere ancora rimaste nel mondo del calcio, il capitano storico giallorosso forse, in questa stagione, è stato un pochino bistrattato dalla propria società. Poca chiarezza e, tutto sommato, anche poca riconoscenza nei confronti di un calciatore che ha dato tutto con la maglia giallorossa e il quale è anche stato protagonista per tanto tempo in Nazionale. Ma si sa, il calcio non è molto riconoscente. Largo ai giovani, certo. Francesco non è più quello di una volta, ma forse quello che merita è almeno la chiarezza, figlia di un rispetto che deve esserci prima di tutto per l’uomo, poi per il grande calciatore che è stato. In questa “ramanzina” è esente da colpe, ovviamente, Luciano Spalletti, allenatore dalle grandi vedute che lavora per il bene della sua squadra. Forse, il tecnico giallorosso, non è stato impeccabile quando è finito nel tranello giornalistico di invischiarlo nei discorsi che riguardano “er pupone”. Ma questa è un’altra storia. Spalletti ieri sera, battute a parte, è stato felicissimo che il suo numero 10, grazie alla doppietta realizzata in nemmeno un quarto d’ora, abbia regalato tre punti importantissimi per la corsa al terzo posto. Non sarà felice il Napoli che, dopo aver visto sfumare i sogni tricolori, vede un pericolo in più nella Roma, soprattutto in virtù dello scontro diretto della prossima giornata che si giocherà all’Olimpico.
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Napoli, campione d’inverno, che ha dovuto cedere il titolo che conta alla più blasonata e forte Juventus di Massimiliano Allegri. La matematica ancora non c’è, ma i bianconeri sono un rullo compressore, in tutti i sensi. Qualcuno aveva provato a gettare qualche ombra sui torinesi, alimentando i soliti fantasmi e favoritismi che da sempre sembrerebbero caratterizzare le annate della squadra di Corso Galileo Ferraris. Ma scadere nel ridicolo è molto semplice, soprattutto se si parla di una squadra che si appresta a conquistare il quinto titolo consecutivo nel campionato più difficile del mondo secondo gli addetti ai lavori. Sempre più prima la Juve grazie anche allo spirito di sacrificio e alla voglia di vincere insaziabile che dimostra ogni volta che scende in campo. Davvero difficile tenere testa a questa società e a questa rosa, almeno per quanto riguarda l’Italia. Per l’Europa, vero chiodo fisso di tutto il mondo bianconero, si vedrà l’anno prossimo.
Alessio Crapanzano