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Il punto sul calcio emiliano-romagnolo - 31/03/2014
EMILIA-ROMAGNA, 31 MARZO 2014 – Non una delle giornate migliori, quella appena trascorsa, per le squadre emiliano-romagnole che militano tra professionisti. In Serie A perdono tutte: il Parma contro la Lazio, il Bologna contro l’Atalanta e il Sassuolo contro la Roma. In Serie B vince solo il Cesena. Pari per il Modena, Carpi sconfitto. In Prima Divisione turno di riposo per la Reggiana. In Seconda Divisione clamoroso exploit del Bellaria già retrocesso, sul campo del Santarcangelo, nel derby di giornata. Vince il Forlì, pari per Spal e Rimini.
SERIE A – Giornata da dimenticare, in Serie A, per le squadre emiliano-romagnole. Partiamo dalla sconfitta della Parma, all’Olimpico, contro la Lazio. Vince la Lazio all'Olimpico, 3-2, con un gol di Candreva in pieno recupero. I dieci minuti finali sono pazzeschi. Al 36' della ripresa il Parma pareggia nella maniera più incredibile: Palladino fa la sponda di testa in mezzo, Cassano non può arrivarci, Ciani la tocca con la coscia e il pallone sfila lento sotto le gambe di Marchetti, per il più incredibile degli autogol. Ride Donadoni, è 2-2, la Lazio pare tramortita tanto che i gialloblu sprecano due chance limpide per la vittoria: al 43' prima Molinaro e poi Palladino non trovano il tap-in nel deserto dell'area laziale, poi al 44' è ancora Palladino che viene punito dalla voglia di entrare con il pallone in porta. Il Parma di dispera, la Lazio allora trova nuova spinta psicologica. Al 47' è Keita che spara centrale su Mirante il destro, poi al 49' è ancora lo spagnolo (subentrato a uno spento Mauri nella ripresa) a mettere al centro per Candreva, che firma dall'area piccola il 3-2 finale. E' l'epilogo di una partita divertente, che nel primo tempo aveva visto partire meglio la Lazio: tanti errori di precisione da parte del Parma in avvio, la Lazio invece al 15' passava dopo un cross di Konko spinto in rete a centro area dal destro di Lulic. A quel punto era il Parma a svegliarsi: al 25' Marchetti si esaltava su Schelotto. Ma un minuto dopo su una respinta difettosa del portiere (su conclusione di Cassano) Biabiany era più lesto di Ciani: pallonetto su Marchetti a appoggio di testa in rete per l'1-1. Nella ripresa, invece, era stato Klose al 22' servito da Lulic a firmare il suo settimo gol, quello del momentaneo 2-1. Ma la partita "vera" doveva ancora iniziare. Tutta in quei dieci minuti da batticuore. Parma che rimane al 6^ posto in classifica, a quota 47 punti.
Il Bologna affonda assieme alle scelte dell'allenatore Ballardini, "confermato fino al termine della stagione", nonostante i suoi numeri (11 punti in 13 partite con 6 sconfitte) siano impietosi e inferiori della gestione Pioli. Il Bologna comincia all'attacco, ma un concetto labile perché la squadra rossoblù non produce gol su azione da 696' ufficiali, mentre l'Atalanta, sorniona e sicura di sé, aspetta il momento buono per colpire. E infatti a metà tempo, nel giro di 4', De Luca ed Estigarribia mettono a segno un uno-due da k.o. tecnico. Il piccolo attaccante fa tutto da solo, ruba palla all'irriconoscibile Perez e s'invola verso l'area bolognese senza trovare l'opposizione della difesa, così può prendere la mira e scaricare il suo sinistro a giro nell'angolo dove Curci non può arrivare. Il raddoppio è un'azione quasi in fotocopia, c'è sempre lo zampino di De Luca che porta a spasso i difensori avversari e appoggia per l'accorrente Estigarribia che col mancino insacca sotto l'incrocio dei pali con un bolide da 27 metri che viaggia alla velocità di 105 km/h. Sotto 0-2, la curva bolognese s'infiamma e riprende la contestazione verbale contro il presidente Guaraldi ma anche nei confronti della squadra, finora sempre immune da cori e sostenuta in tutte le avversità. I padroni di casa provano a reagire allo shock con alcune azioni offensive che fruttano addirittura sette tiri nello specchio, ma Consigli è attento e bravo a sventare su Crespo e soprattutto nel recupero su Acquafresca. Nella ripresa il Bologna tenta un assalto disperato ma totalmente privo di idee e di energia positiva. L'inserimento di Ibson, presunto nuovo Diamanti, e quello di Cristaldo non sortiscono effetti, lo stesso vale per il povero Bianchi. L'Atalanta si limita a respingere i palloni più pericolosi col tempismo perfetto dei suoi centrali Stendardo e Lucchini. Alla lunga non serve più la velocità di De Luca, Bonaventura ed Estigarribia, dominatori della trequarti, per gestire una vittoria già in cassaforte all'intervallo. Bologna che in attesa dei posticipi di domani sera mantiene la quart’ultima posizione che a oggi vorrebbe dire salvezza.
Il Sassuolo si arrende 2-0 alla Roma, ma il bottino poteva essere ancora più largo, se si pensa che dopo appena 75 secondi Destro, lanciato da Florenzi, cicca la palla a due passi dalla porta. Dopo una manciata di minuti, però, il centravanti si fa perdonare. Si vede subito, infatti, come il pressing alto della Roma portato soprattutto da Nainggolan e De Rossi (con Pjanic che sfrutta la licenza - in assenza di capitan Totti - di essere uomo ovunque) mette in crisi l'impostazione del Sassuolo, e così basta che al 16' Missiroli perda banalmente palla su pressione di Nainggolan per lanciare Destro da solo davanti a Pegolo. Risultato? Decimo gol stagionale (quarto consecutivo) e Roma in vantaggio. A quel punto i giallorossi abbassano i ritmi, confidando che l'inevitabile avanzata del baricentro del Sassuolo apra quelle praterie utili per far galoppare Gervinho (soprattutto) e Florenzi. Questo accade solo in parte, perché in fase di rifinitura spesso l'ultimo passaggio s'inceppa, ma basta comunque per intimorire la squadra di Di Francesco, pericolosa in principal modo con lanci a scavalcare la mediana per innescare Sansone. Un po' poco, visto soprattutto che l'ispirazione di Berardi e Floccari latita, mentre Chisbah e Biondini paiono utili solo a far legna in una mediana in costante affanno. Nessuna sorpresa perciò che, al netto dello psicodramma arbitrale, il primo tempo si concluda senza grosse emozioni, se si pensa che l'occasione più netta dei neroverdi è un tiro di Cannavaro da ottima posizione, deviato in angolo da De Rossi. La ripresa si apre sulla falsariga del primo: ritmi blandi e Roma che controlla andando con facilità al tiro. Non a caso, dall'8 al 15', Pegolo deve intervenire tre volte su conclusioni da lontano di Destro, Florenzi e Pjanic. A quel punto Di Francesco prova il tutto per tutto, inserendo Zaza nel tridente offensivo e arretrando Berardi in mediana al posto di Biondini. Il risultato è scarno, se si pensa che le migliori occasioni il Sassuolo se le crea con due tiri da buona posizione dal limite dell'area, senza però che Sansone e Berardi riescano a inquadrare la porta. Né miglior fortuna - dopo la girandola di cambi finali - ha la percussione di Sansone conclusa timidamente da Zaza o il tiro in porta di Florenzi in contropiede, che lambisce il palo. Insomma - dopo un inspiegabile recupero "monstre" di 6 minuti - gli ultimi fuochi si accendono sui titoli di coda, quando finalmente De Sanctis sporca i suoi guanti su una conclusione centrale di Zaza e, soprattutto, quando Mendes innesca un'azione fotocopia del primo gol: palla persa sulla trequarti ad opera di Taddei e Bastos fila in porta per il suo primo gol giallorosso, entrando tra i marcatori di stagione col biglietto numero 16. Sassuolo che con questa sconfitta rimane in penultima posizione a quota 21 punti, in attesa dei posticipi di domani. Prossima giornata (32^): Atalanta-Sassuolo, Inter-Bologna e Parma-Napoli.[MORE]
SERIE B – Una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Fa festa solo il Cesena fra le squadre emiliano-romagnole impegnate nel campionato cadetto. Partiamo proprio dal match del “Manuzzi” che ha visto i romagnoli battere il Novara per 2-0. Il primo tempo è noioso e praticamente senza occasioni. Il Novara ci prova giusto con un colpo di testa di Faragò, innescato da Marianini, ma Coser è attento e para a terra mentre il Cesena è tutto in uno slalom di Defrel e un tiro al volo sbilenco di Marilungo da ottima posizione. Al 47’, poi, il Novara protesta: sul cross dalla sinistra di Lambrughi, il tocco di mano di Coppola è evidente ma Di Paolo non concede il rigore. La ripresa è tutta bianconera: dopo una gran parata di Kosicky su girata ravvicinata di Cascione, il Cesena passa al minuto 12. Verticalizzazione perfetta di D’Alessandro per Marilungo, che fulmina Vicari e il portiere Kosicky con un diagonale perfetto. Per l’ex atalantino, che non segnava da oltre due anni (26 febbraio 2012, Atalanta-Roma 4-1), è una liberazione. Il Novara è inesistente e al 32’ la squadra di Bisoli chiude i giochi: sponda di Succi e colpo di testa vincente del neo entrato Rodriguez, che piega le mani all’incerto Kosicky. Una vittoria che lancia il Cesena al terzo posto in classifica, a -3 dall’Empoli.
Il Modena non va oltre lo 0-0 in casa contro lo Spezia capace di reggere nonostante abbia giocato per quasi mezz'ora in inferiorità numerica e addirittura in nove negli ultimi scampoli di partita, per l'espulsione prima di Scozzarella e poi di Lisuzzo. Entrambe le squadre ottengono un punto che serve a poco in chiave rincorsa play-off, anche se può soddisfare maggiormente i liguri visto come si era messa la gara. Babacar spaventa già al 9', la sua conclusione dal limite si spegne di poco sul fondo. Nuova opportunità per i "canarini" al 20', sempre con Babacar: l'attaccante colpisce di testa sugli sviluppi di un corner e va a scheggiare la traversa. Nella ripresa l'undici di Mangia prova a farsi notare anche in proiezione offensiva. Bellomo tenta di sorprendere al 10' Pinsoglio, ma il portiere si distende e devia in corner. Al 15' padroni di casa ancora sfortunati: Burrai ci prova direttamente su calcio di punizione e trova in pieno la traversa, che salva lo Spezia. Un minuto dopo gli ospiti rimangono in dieci per una doppia ammonizione presa in pochi minuti da Scozzarella. I liguri si compattano e cercano di difendere lo 0-0, il Modena si getta in attacco per siglare il gol vittoria. La palla gol migliore capita però ai liguri, che colpiscono al 34' la traversa di testa con Ferrari, a Pinsoglio battuto. Nel finale al 43' gli ospiti perdono anche Lisuzzo per doppia ammonizione ma riescono comunque a blindare la difesa, seppur in nove, nonostante i tentativi in pieno recupero di Mazzarani e Babacar. I “canarini” rimangono al 12^ posto con 42 punti conquistati.
Dopo tre sconfitte il Latina torna alla vittoria e lo fa superando al "Francioni" il Carpi grazie a una rete di Paolucci in avvio di gara. Per gli emiliani, che cullavano ambizioni di play-off, continua la crisi nera: nelle ultime sei partite sono solo 2 i punti conquistati. La prima azione pericolosa è del Carpi e arriva al 7' con Sgrigna, sul sinistro dell'attaccante ospite Iacobucci manda in angolo. Dall'altra parte i padroni di casa passano alla prima occasione: all'11' Paolucci, servito dall'involontario assist di Letizia, infila Colombi con un sinistro in scivolata. Passano pochi secondi e i nerazzurri si rendono ancora pericolosi in area ospite: Colombi mette i pugni sul bolide di Alhassan. I nerazzurri si rivedono dalle parti di Colombi al 38', quando Viviani, con un destro dal limite, alza di poco sopra la traversa. Nella ripresa è sempre la squadra di Breda a premere: al 15' Colombi salva ancora una volta i suoi sul destro di Jonathas. Il Carpi non riesce a reagire ed esce sconfitto, avvicinandosi pericolosamente alla zona play-out. Prossima giornata (33^): Carpi-Trapani, Cittadella-Siena e V. Lanciano-Modena.
PRIMA DIVISIONE/A – Ferma la Reggiana per il turno di riposo imposto dal calendario a questo girone. La Reggiana si trova al 12^ posto in classifica, con 28 punti conquistati, sette in meno dalla zona play-off. Si torna in campo la prossima domenica per il 27^ turno, quando la Reggiana farà visita al Lumezzane. Calcio d’inizio alle ore 15:00.
SECONDA DIVISIONE/A – E’ la giornata del clamoroso colpaccio del Bellaria, già retrocesso tra i dilettanti, sul campo del Santarcangelo. Finisce 2-1 per gli ospiti al “Mazzola”. In vantaggio il Bellaria al 45’ con Grandi, poi nella ripresa il pari del Santarcangelo firmato da Obeng al 71’. All’86’ arriva la rete del clamoroso 1-2 firmato ancora una volta da Grandi. Santarcangelo che con questa sconfitta rimane fermo a quota 45 punti, a +3 sulla zona play-out. Per il Bellaria invece, come detto prima, è già matematica retrocessione tra i dilettanti. Vince anche il Forlì con un secco 4-0 ai danni di un’altra retrocessa, il Bra. Tutto facile per i forlivesi che aprono le marcature con una doppietta di Docente (al 14’ e al 20’). Al 38’ la rete di Bernacci, prima del poker definitivo segnato da Boron. Forlì sempre in zona play-out, a quota 42 punti, a -3 dalla salvezza. Buon pareggio della Spal sul campo del Real Vicenza. In vantaggio i padroni di casa, al 17’, con Rebecchi. Le rete dell’1-1 arriva nella ripresa, al 73’, e porta la firma di Cozzolino. Un pari che consente ai ferraresi di stazionare in zona salvezza con 48 punti, tre in più sulla zona play-out. Chiudiamo con l’insperato pareggio raggiunto dal Rimini sul campo del Delta Porto Tolle. Padroni di casa in vantaggio con Laurenti al 17’. I romagnoli acciuffano il pareggio solo al 92’ con la rete di Aya. Con questo pareggio il Rimini resta in zona retrocessione a quota 37 punti, a -2 dalla zona play-out. Prossima giornata (31^): Bellaria-Real Vicenza, Bra-Santarcangelo, Pergolettese-Spal e Rimini-Forlì.
Giovanni Cristiano